Magazine Media e Comunicazione

AdBlocking in 5 Charts

Creato il 29 ottobre 2015 da Pedroelrey

Ieri, su richie­sta di un con­tri­buto, di una pro­pria idea sul muta­mento della comu­ni­ca­zione e su quali aspetti siano oggi essen­ziali da discu­tere per chi, domani, vuole affron­tare que­sto mondo pro­fes­sio­nal­mente, insieme ad altri, scri­vevo: “Adv deve smet­tere di essere ciò che inter­rompe gli inte­ressi della gente e diven­tare quel che gli interessa”.

Il feno­meno dell’adblocking, e la sua cre­scita espo­nen­ziale nell’ultimo anno, sono al cen­tro del dibat­tito dalla fine dell’estate ad oggi. È di ago­sto infatti il rap­porto di Page­Fair e Adobe che ha sca­te­nato la tem­pe­sta più vio­lenta degli ultimi anni nel mondo dei media e della comunicazione.

I tre gra­fici sot­to­stanti, estra­po­lati dal rap­porto, sin­te­tiz­zano la cre­scita nell’adozione di sistema per bloc­care l’advertising online, la cre­scita in Europa del feno­meno, con il det­ta­glio per quanto riguarda il nostro Paese e le pro­ie­zioni dei costi, dei man­cati ricavi, deri­vanti dall’utilizzo di adblock.

ad-blocking-report-the-cost-of-adblocking-4-1024

ad-blocking-report-the-cost-of-adblocking-6-1024

adblock costi

A ren­dere ancora più pun­gente la que­stione, se pos­si­bile, arri­vano i dati di com­Score e Sour­ce­point che tra le altre cose evi­den­ziano come siano i seg­menti di popo­la­zione con red­diti più ele­vati, e dun­que di mag­gior inte­resse per gli inser­zio­ni­sti, ad uti­liz­zare mag­gior­mente sistemi per bloc­care l’advertising online.

the-state-of-ad-blocking-september-2015-6-1024

Infine, gra­zie al moni­to­rag­gio di Glo­bal­We­bIn­dex, è pos­si­bile trac­ciare il pro­filo demo­gra­fico di coloro che bloc­cano gli annunci online e di quale sia la prin­ci­pale motivazione.

Si tratta di un feno­meno che è tra­sver­sale a qua­lun­que seg­mento e che riguarda anche il video adver­ti­sing come mostra il gra­fico sotto riportato.

the-state-of-ad-blocking-september-2015-9-1024

Sulla que­stione, ahimè, si bran­cola nel buio e se i mea culpa sono poco utili ancor meno lo è “L.E.A.N.” [Light, Encryp­ted, Ad choice sup­por­ted, Non-invasive ads] la solu­zione di nuovi stan­dard pro­po­sta da IAB che però lascia la scelta, la discre­zio­na­lità di uti­liz­zare gli attuali.

È una que­stione di lin­guaggi, di modo di por­gere e di rispetto nei con­fronti delle per­sone, in anti­tesi all’attuale inva­si­vità anche della pub­bli­cità online. O, come dicevo, l’advertising ces­serà di essere ciò che inter­rompe gli inte­ressi della gente per diven­tare il più pos­si­bile quel che gli inte­ressa oppure le imprese ricer­che­ranno auto­no­ma­mente, come già avviene con il brand jour­na­lism, nuove forme, nuovi for­mat di comu­ni­ca­zione e di rela­zione con i pro­pri pub­blici di rife­ri­mento. Non c’è scelta.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :