Io non posso certamente considerarmi un viaggiatore, anzi, direi che sono un tipo piuttosto stanziale.
Le poche volte che viaggio, inoltre, tendo ad accontentarmi di quello che passa il convento, evitando tensioni e proteste, a meno che non si passi proprio il segno.
Sono però abituato a osservare, tendendo magari ad arrivare alla conclusione del “qui non mi vedrete mai più“.
Ritengo che l’Italia sia un museo a cielo aperto, che il buon Dio o la Natura ci ha donato e che gli italioti usano poco e male.
Orbene, avevo qualche ricordo di Rapallo risalente ad alcuni anni fa e devo dire che la situazione è decisamente peggiorata.
Trovo indecente che in un albergo a tre stelle nel centro del paese un turista si trovi nella doccia il sapone di quello/a che ha soggiornato prima, con tanto di peli attaccati (il turista, si sa, perde il pelo…). Che si trovi nel lavabo le tracce del dentifricio di quello/a che ha soggiornato prima. E che si trovi la polvere sul comodino, segno che l’ultima spolverata l’hanno data probabilmente quando c’era ancora la lira in circolazione.
Trovo assurdo che ai margini del centro storico chiuso al traffico, dalla parte opposta del lungomare, si debba fuggire perché asfissiati dai gas di scarico di una fila interminabile di automobili.
Trovo inconcepibile che in un ristorante sul lungomare ci sia un solo bagno, in comune per uomini e donne (quindi, oltretutto fuori legge), con un water che fa vomitare solo a guardarlo. E che si debba sperare che la propria figlia non ne abbia bisogno, perché saresti costretto a dirle “tienila finché torniamo in albergo“.
Trovo ridicolo (per non dire di peggio) che in un bar-pizzeria in pieno centro di Portofino, al momento di pagare il conto (e che conto…) ti senti dire “mi spiace, ma non siamo abilitati ad accettare carte di credito“.
Forse queste sono le regole della massimizzazione dei profitti; per me questi invece sono soltanto ciarlatani e profittatori.
Una volta si diceva “Addavenì Baffone!”; nei confronti di questi invece bisogna dire “Addavenì Bolkestein!“, sperando che l’applicazione di questa (come di altre) direttiva europea mandi questi cialtroni a zappare la terra (ammesso che siano capaci di farlo, perché anche questa attività esige un minimo di testa).
Forse dopo avremo gli stessi servizi di adesso, ma almeno li pagheremo di meno. O forse avremo, allo stesso prezzo, servizi migliori, in quanto averne di peggiori sarà praticamente impossibile.
Inoltrerò una protesta ai servizi turistici del posto, sperando (vanamente?) che serva a qualcosa.
P.S.: le foto un’altra volta…