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Addio a Carla Accardi: da Trapani il cuore dell’astrattismo italiano

Da Leggere A Colori @leggereacolori
carla accardiSi è da poco spenta a Roma Carla Accardi, classe 1924, una delle voci più originali dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Trapanese, Accardi ha studiato al Liceo Ximenes per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 1947. Insieme ad Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Concetto Maugeri, Perilli, Turcato e Sanfilippo suo compagno di vita dal 1949, Carla Accardi ha dato vita al famoso Gruppo Forma 1, sostenitore di un’arte strutturata ma non realistica, che punta sulla forma e sul segno nel loro significante essenziale, approdando al linguaggio dell’astrattismo di cui è stata fra i maggiori esponenti in Italia. Dopo la parentesi parigina, prima con Magnelli poi con Tapié, dal 1965, Carla Accardi ha abbandonato le tecniche pittoriche più tradizionali per intraprendere un nuovo percorso creativo che la ha portata a scegliere vernici colorate e fluorescenti impiegate su supporti plastici trasparenti in grado di inglobare, nella visione, il contesto mutevole. Artista in perenne febbrile ricerca figurativa e concettuale, Carla Accardi, sobria e, allo stesso tempo, impetuosa e generosa, ha influenzato l’Arte Povera ed è stata esponente di spicco del movimento femminista in Italia. Nominata membro dell’Accademia di Brera nel 1996 e consigliere della Biennale di Venezia, Carla Accardi è oggi fra gli artisti presenti nella mostra “Anni 70. Arte a Roma” al Palazzo delle Esposizioni. Francesca Pellegrino

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