Per chi è cresciuto ascoltando i Doors (non potendo avere il piacere di ascoltarli dal vivo) la notizia di oggi, seppur recepita di sfuggita alla radio, o letta al volo da una pagina web, deve avere per forza smosso qualcosa dentro.
Ray Manzarek, colui che insieme all’eterno Jim Morrison ha creato il mito dei Doors, oggi ci ha lasciato.
Nonostante sia stato il mitologico tastierista dei Doors, il sublime architetto di alcuni riff di tastiera che ancora oggi fanno scuola, Ray non ha potuto vincere contro il cancro. Muore, a 74 anni, uno dei più grandi artisti dell’ultimo secolo; un uomo capace di gestire la prepotente e snervante presenza di Jim, capace di controllarne (almeno in parte) i demoni. Un uomo controverso, che io stesso ho criticato in più occasioni, per aver cercato di far sopravvivere la sua creatura – i Doors – anche dopo la scomparsa di Jim, anima pulsante e maledizione personificata per la band americana.
Alla fine, anche se sono divinità con il loro strumento sotto mano, rimangono pur sempre uomini che, magari si sono elevati al di sopra della media, ma non tanto da rimanere immuni dalla caducità endemica della razza umana.
E’ andato nel paradiso dei grandi del rock, a farsi uno spinello con Jimi Hendrix e John Lennon. E’ andato a spiegarsi con Jim, a chiarire il perchè degli anni passati a portare in giro il marchio The Doors senza di lui, è andato a godersi le reazioni dei colleghi alla sua dipartita. E’ andato a cavalcare una tempesta.
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