È morto in ospedale a Milano Riccardo Garrone, 90 anni da compiere l’1 novembre, indimenticabile volto del cinema italiano, che ha attraversato in lungo e largo sin dall’esordio nel ’49 con Mattoli fino ai giorni nostri. Lo ricordiamo ne Il Bidone e La dolce vita di Fellini, ne La ragazza con la valigia di Zurlini, in Toh, è morta la nonna! di Mario Monicelli, in Basta guardarla di Luciano Salce. Insomma non basterebbe una lista chilometrica per tentare di fissare una carriera che si è protratta per oltre mezzo secolo. Sarebbe riduttivo considerare Riccardo Garrone un caratterista: in realtà è sempre stato un co-protagonista, un solido attore che ha fornito il proprio talento senza risparmiarsi, arricchendo sensibilmente una tradizione cinematografica, quella della commedia all’italiana, con la sua recitazione asciutta e incisiva. Come dimenticarlo in Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, dove contrappuntava il carattere remissivo e debole di un Sordi che tentava niente meno di sedurre una ruspante e recalcitrante Claudia Cardinale? Più di un centinaio di pellicole interpretate con quella personalità che lasciava sempre un segno indelebile. Senza dimenticare un paio di parentesi registiche che lo videro dietro la macchina da presa, prima nel 1974 con La mafia mi fa un baffo e poi l’anno successivo con La commessa. Insomma, un uomo di cinema a tutto tondo che difficilmente riusciremo a dimenticare. Noi di Taxi Drivers gli porgiamo l’estremo saluto (L.B.)
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