Il 26 settembre 2011 è morto colui che ho sempre chiamato “Il re del fumetto”: Sergio Bonelli.
Quelli che, come me, sono cresciuti a panini con il prosciutto (rigorosamente cotto, costava meno) e fumetti, non possono essere rimasti insensibili a questa luttuosa notizia.
Bonelli ha “servito” intere generazioni, anche quelle attuali, ma sono gli anni ‘70 e ‘80 che hanno visto crescere in modo esponenziale il suo talento e la sua lungimiranza editoriale nel settore del fumetto.
Che dire del suo fumetto più famoso: Tex Willer e i suoi “Pard”? Chi non ha letto almeno una sua avventura di Zagor, Mister No o Dylan Dog e, magari i più giovani ancora, Martin Mystere o Natan Never?
Alcuni fra i più famosi fumetti di Sergio Bonelli
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Ricordo i banchetti che organizzavamo da ragazzi scambiandoci fumetti con tariffari specifici: cinque Intrepido per un Tex, tre Il Monello per uno Zagor o un Mister No. Che tempi quelli, scatoloni pieni di fumetti in garage perchè si faceva la raccolta di tutti e di tutto e non potevi farti mancare nemmeno un numero.
Se non avevi almeno una collezione completa di Tex o di Zagor o di Mister No, eri uno sfigato patentato, assolutamente da evitare.
Ricordo la ricerca spasmodica per “La mano Rossa”, il mitico numero UNO di Tex. Ma non la ristampa, ah no! Eri peggio di uno sfigato se possedevi una “semplice” ristampa. No, io parlo proprio del numero UNO originale, quello da 200 lire, introvabile quanto impossibile che, chi lo aveva, te lo vendesse. Io ci sono riuscito, era una copia sgualcita, consumata, copertina mezza rotta e pagine mancanti.
Ma io l’avevo trovata e gli altri che crepassero pure d’invidia.
Ho sempre conservato tutte le mie collezioni anche quando, ormai adulto, sposato e con figli, litigavo in continuazione con la mia ex moglie in quanto il garage era pieno di scatoloni di fumetti fino al soffitto (di Sergio Bonelli li avevo tutti e tutte collezioni complete, ma collezionavo anche Diabolik, Alan Ford, Il Comandante Mark, Black Macigno, Il piccolo Ranger e altri di minor successo, tanto per far capire il livello di “esaltazione e dedizione al fumetto”).
Ho continuato a comprare fumetti per anni, anche se non li leggevo quasi più, solo per non “rompere” la collezione.
Un giorno entro in garage e non vedo più gli scatoloni, anzi, quel garage e in quel giorno, mi apparve addirittura enorme con tutto quello spazio. I miei adorati fumetti, le mie straordinarie collezioni, il mio mitico numero UNO di Tex, tutti loro come per magia, erano spariti. Mio figlio Denny li aveva venduti ai suoi amici che, più furbi di lui sicuramente, gli diedero poche decine di migliaia di lire in cambio (tanto per aggiungere sofferenza a sofferenza: Denny mi ha venduto anche tutti i trofei e medaglie vinti in anni di passione sportiva e agonistica, anche nazionale, nell’atletica leggera e nel Basket).
E, ancora per intenderci, il numero UNO originale di Tex, quello da 200 Lire, oggi vale quasi 4mila euro.
Addio Sergio Bonelli