Il mondo della cultura piange Umberto Eco, scrittore, filosofo e semiologo italiano. L'intellettuale è morto nella sua abitazione nella tarda serata di venerdì 19 febbraio all'età di 84 anni. L'annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla stessa famiglia di Eco al quotidiano La Repubblica.
Nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932, Umberto Eco è stato celebre per i suoi numerosi scritti, tra cui Il nome della Rosa e Il pendolo di Foucault, editi da Bombiani nel 1980 e nel 1988. È stato inoltre fondatore del Dipartimento della Comunicazione dell'Università di San Marino, e dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'università di Bologna.
Dal 12 novembre 2010 era socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Proficuo, inoltre, il contributo dato allo studio della cultura di massa e i mass media. Intramontabili, in questo senso, Apocalittici e integrati, saggio pubblicato nel 1964, e Il superuomo di massa, scritto del 1974.
Nel 2015, in un intervento all'Università di Torino dove aveva ricevuto la laurea honoris causa in Comunicazione e cultura dei media, Umberto Eco aveva espresso una forte critica nei confronti dei Social Network: "Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
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