Addio a una grande donna: Rita Levi Montalcini

Creato il 30 dicembre 2012 da Cla
"Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente"
Rita Levi-Montalcini è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata appunto insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisicheed è stata socia fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza.
« L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi. »
Levi-Montalcini ha sempre affermato di sentirsi una donna libera. Cresciuta in «un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità», ha dichiarato d'averne «risentito, poiché sapevo che le nostre capacità mentali - uomo e donna - son le stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio».
Ha rinunciato per scelta a un marito e a una famiglia per dedicarsi interamente alla scienza. Riguardo alla propria esperienza di donna nell'ambito scientifico, ha descritto i rapporti coi collaboratori e studiosi sempre amichevoli e paritari, sostenendo che le donne costituiscono al pari degli uomini un immenso serbatoio di potenzialità, sebbene ancora lontane dal raggiungimento di una piena parità sociale. La prima metà degli anni settanta l'ha inoltre vista partecipe dell'attività del Movimento di Liberazione Femminile per la regolamentazione dell'aborto.
Ha sempre cercato e voluto il confronto con i giovani, con i quali ha intrapreso diversi progetti. Alla base di questa volontà vi è una profonda fiducia nelle capacità innovative dell'uomo. Ha più volte affrontato il tema del rapporto tra le nuove generazioni e lo sviluppo tecnologico, del quale ha descritto anche i limiti:
« Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell’ignoto. »
Negli incontri coi giovani, emerge l'invito a non concentrare l'attenzione solo su sé stessi, a partecipare ai problemi sociali e fare proposte volte al miglioramento del mondo attuale.
Ai giovani ricercatori ha ripetutamente suggerito l'esperienza all'estero per poi tornare in Italia, convinta che risieda in loro il futuro della ricerca e dell'innovazione scientifica del paese.
Si è spenta oggi mentre era a casa con de suoi cari, che hanno chiamato l'ambulanza ma non hanno potuto fare più di tanto. Di per se' questo post è un po' inutile da un certo punto d vista, perché non è altro che una sorta di elenco di ciò che questa donna (una grande a mio parere, sotto tutti i punti di vista) ha fatto nella sua vita, per ricordarla. Ecco sì, quello che sto provando a fare è ricordarla un momento, invitando a un momento di silenzio tutti quelli che leggeranno il post. Chissà mai che i nostri pensieri e ringraziamenti (perché secondo me è da ringraziare perchè non solo ha accompagnato la scienza avanti e le ha fatto fare passi da gigante, ma ha anche difeso le donne e la parità tra i sessi, che a molti fatica a inculcarsi nel cervello) le arrivino fin lassù.
Riposa in pace, Rita <3

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