Addio al papà di Arnold

Erano i meravigliosi anni ’80 (o almeno ero così giovane da ripensare ancor oggi con nostalgia a quel periodo) e nei miei pomeriggi televisivi scorrazzavo per i canali del biscione seguendo alcune delle serie televisive che senza ombra di dubbio sono state molto formative. Il problema del colore della pelle non era ancora un problema qui da noi, non perché non ci fossero i razzisti (allora molto più che adesso i presi di mira eravamo noi meridionali), ma perché di persone di colore non se ne vedevano proprio, soprattutto in un paese di provincia lontano dalle grandi città. Il mio amico Arnold ha portato anche a casa mia il problema dell’integrazione e a pensarci bene tra una risata e l’altra e un “ma che cavolo dici Willis” del compianto Gary Coleman c’era una famiglia in televisione che si voleva bene con un padre, una figlia e una colf bianchi e benestanti e due fratelli adottati di colore, poveri di Harlem.

Oggi sfogliando il giornale sono venuto a sapere che l’attore che interpretava Philip Drummond il saggio padre di quella strana famiglia è venuto a mancare l’altro ieri. A essere sincero è come se con Conrad Bain fosse morto un mio lontano parente, uno che non vedevo da tanto tempo, ma che c’era ancora nel mio cuore, tanto eravamo diventati intimi nel rallegrarci a cena a casa mia.

Sono triste un po’ per lui e un po’ per la nostalgia del tempo meraviglioso che è stata la mia infanzia.