Oltre 100 opere fotografiche di medie e grandi dimensioni raccontano per immagini la realtà intima e sociale della Birmania di oggi, con le meraviglie delle sue pagode e il sorriso della sua gente a raffronto con condizioni economiche e politiche di evidente difficoltà. Le opere, tutte realizzate con un potente bianco e nero che ne esalta la drammaticità e intensità espressiva, coprono diversi temi, dall’acqua del fiume che attraversa lento tutto il Paese, ai templi e alle statue disseminati in tutto il territorio, dalla vita quotidiana dei monaci all’espressività innocente e solare delle ragazze birmane, dal rifugio nell’oppio al duro lavoro nei campi e nei mercati.
Come ha scritto Demetrio Paparoni nel poderoso libro dedicato alla mostra, l’autrice “costruisce concettualmente la propria estetica su un equilibrio tra la visione oggettiva e il coinvolgimento empatico. Le sue immagini nascono da “un improvviso stupore, ma anche un impeto di ribellione, di disgusto, di pietà”. Il loro obiettivo è la denuncia sociale: convertite in stampe lambda e montate a vivo su pannelli senza cornice, riunite e mostrate come un racconto, esse vogliono scuotere le coscienze.”
Una certa predilezione che la Gaetani ha per l’evidenza di contraddizioni umane e sociali gioca anche un ruolo rilevante nelle sue opere ed una sorta di istinto sembra guidare gli itinerari dall’autrice nel suo girovagare per il mondo in cerca delle manifestazioni più autentiche dell’umanità, che trova in luoghi di costrizione economica o sociale date da leggi o costumi comunemente accettati ma non per questo meno sofferti.
Seguendo il diktat di Cartier Bresson, queste opere trovano quell’istante unico che in uno sguardo, un atteggiamento, una movenza, una posizione del corpo o un assetto del paesaggio, è capace di trasmettere il dato di umanità e verità ultima che contiene in sé.
Accompagna la mostra un volume di 348 pagine in grande formato in cui sono riprodotte tutte le opere esposte ed altre sugli stessi temi e soggetti della mostra, corredate da testi di Demetrio Paparoni, Ax Panepinto, Marina Cicogna e della stessa autrice.
Dal 31 Maggio al Chiostro del Bramante di Roma.
(c) Maria Luisa Gaetani D'Aragona