I giornalisti di Repubblica hanno interrogato l’establishment tedesco ed hanno ricevuto come risposta : “Keinefeste Planung”.
Tradotto significa che non c’è nessun programma vincolante. E con frasi allusive è stato detto che l’aggettivo “feste” che vuol dire vincolante, può anche essere cancellato.
In altre parole non c’è assolutamente nessun programma di riorganizzazione, entro la fine dell’anno, di un summit tra Berlusconi e la Merkel.
La storia di Ruby è approdata anche in Germania, ovviamente, ma non è più solo la stampa scandalistica ad occuparsene, ma è approdata a su Spiegel on line, che tra i media tedeschi è il più seguito ai piani alti del potere: Berlusconi e il Bunga Bunga.
La diplomazia italiana si dà da fare, anche perché lo stato dei rapporti bilaterali appare buono, ma un faccia a faccia tra i due leader, davanti alle telecamere è un’altra cosa.
Ma non sono solo gli scandali sessuali del premier italiano, ad urtare i tedeschi. I tedeschi, infatti, sono molto più infastiditi dal fatto che Berlusconi, quando va in giro ad incontrare qualcuno, si spaccia sempre come “salvatore della pace”, “salvatore dell’Europa”, “salvatore dell’economia mondiale”.
Ogni volta che la parte italiana sollecita l’incontro o chiede di fissare una data per il vertice bilaterale, non ottiene ormai neppure più risposta.
A volte si sente dire che la Cancelliera ha un’agenda troppo fitta, Ma non sono consulti con Obama, o Cameron, o Sarkozy, o Putin o col leader polacco Tusk o col greco Papandreou, vengono elencati il premier mongolo, il costaricano o molti presidenti dei paesi africani.
Tutti i paesi incontrano la Merkel, l’Italia no.
L’Europa non vuole parlare con Berlusconi.
A Berlusconi restano Gheddafi, Putin, i Paesi Arabi e Antigua, naturalmente. Un prestigio internazionale piuttosto limitato e scadente. Va d’accordo solo con i dittatori e con quelli dove può fare affari da immobiliarista