Magazine Cultura
Che successo?
Nulla di trascendentale. Semplicemente io e l’editore non condividiamo la stessa visione editoriale, perciò per l’affetto che provo per la casa editrice mi è sembrato giusto fare un passo indietro.Mi dispiace? Da morire.E’ come se mi avessero strappato il cuore dal petto.O meglio…è come se me lo fossi dovuto strappare da solo.Si dice che non ci sia amore più grande di quello che un padre può avere per la figlia. Che questo legame sia superiore a qualsiasi altro. Io sicuramente non ero il “padre” della NPE. Al massimo il suo padrino. Ma le ho voluto bene come ad una figlia e come una figlia l’ho cresciuta, sono stato sveglio le nottate per lei, sono stato fiero dei suoi successi e l’ho difesa a spada tratta quando era in difficoltà.
Ma ogni padre sa che ad un certo punto della sua vita, affinchè i figlipossono crescere e diventare autonomi bisogna lasciarli andare e fargli fare il proprio percorso. E questo ho deciso di fare: lasciare che NPE possa seguere la sua strada.
C’è qualche grazie da dire.
Il primo grazie va a Nicola Pesce, che ha creduto in me quando non mi conosceva nessuno e mi ha dato la fiducia necessaria per costruire quello che ora è sotto gli occhi di tutti. A lui auguro di ricevere quanto ha dato, perché se lo merita. Tenete d’occhio la NPE perché sono sicuro che vi(ci) stupirà. Grazie Nicola,grazie di cuore.
Un particolare ringraziamento ai miei mentoriClaudio Ferracci, Luca Boschi, Gianni Brunoro, Andrea Sani, Leonardo Gori, Alberto Becattini e Fausto Proietti. Essermi potuto abbeverare alla fonte della vostra sapienza mi ha aperto mente e occhi.
Grazie a tutti gli autori
che mi hanno onorato con la loro amicizia, da Roberto Recchioni a Pierz, da Davide la Rosa a Lucio Perrimezzi, passando per Mauro Uzzeo, Elisabbetta Melaranci, Margherita Tramutoli, Giovanni Masi, Enzo Rizzi, Miguel Angel Martin e David Lloyd e tutti gli altri (che vi vorrei citare ad uno a uno ma poi Pierz mi dice che faccio i post troppo lunghi!) Mi avete dato molto più di quello che io ho potuto dare a voi. Grazie.
Grazie a tutti i miei collaboratori che hanno permesso che la qualità dei volumi e la crescita della casa editrice rendesse NPE una delle realtà editoriali più stimate. Su tutti è giusto riconoscere un ruolo essenziale a quel grande professionista che è Alessio Trabacchini. C’è molto più di lui di quello che pensiate nella qualità delle pubblicazioni NPE. Eleonora, Clara, Sebastiano, Daniele, Diego, Amal,Valentino, Lorenzo e Peppino e tutti gli altri…grazie della vostra pazienza e professionalità.
Grazie a tutti gli operatori del settore
dalle fumetterie che hanno creduto nel progetto NPE, ai distributori (Danièèèèè) che erano ormai un appuntamento telefonico quotidiano, ai siti di informazione sempre disponibili, alle squadre delle varie fiere, ai colleghi che sempre tanto affetto hanno avuto per me. Grazie per imeriti che ci avete riconosciuto. Grazie per le parole di stima che avete speso. Non è una cosa che capita spesso di questi tempi e hanno scaldato il cuore.
Ed infinte, grazie ai lettori.
Spero che abbiate provato con i volumi NPE in mano lo stesso piacere che provo io quando, alla fine di una giornata che vorresti farti cancellare dalla memoria o a completamento di quel giorno che non vorresti dimenticare mai, mi siedo sul divano e sfoglio il mio ultimo acquisto.
Ed ora? Ora devo finire una cosa che ho in sospeso da troppo tempo e poi…poi, quando si chiude una porta si apre un portone e quando si chiude un portone si abbassa un ponte levatoio…In questi casi si dice sempre che si è trattato di un bellissimo viaggio, ma dato l'ambito in cui lavoro, mi piace immaginare questi tre anni come un lungo racconto di cui ognuno di voi è stato un personaggio importante.Non so immaginare racconto più bello e avvincente.Grazie a tutti voi e arrivederci nel prossimo libro. Andrea, che fa un inchino, si toglie il cilindro e saluta tutti. Sipario.
Ciao.Ps: E' l'amore che conta. Se le cose le fai con Amore e passione non te ne potrai pentire mai. Per me è così. Spero sia così anche per voi.
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