Magazine Fumetti
Sabato ci ha lasciato Jean Giraud, in arte Gir ma sopratutto Moebius, un Maestro indiscusso della "settima arte" che io ho sempre apprezzato di più come illustratore di "Bluebarry" che non come ideatore dei mondi futuribili e fantastici che l'hanno reso famoso in tutto il mondo. Questione di fondo: mi hanno sempre appassionato molto le storie del west e dei Nativi Americani, molto meno quelle di fantascienza.
Ieri invece se n'é andata una figura meno nota al grande pubblico, della cui morte si parlerà molto meno, ma che a mio avviso ha lasciato una traccia importantissima nell'editoria italiana, in particolare nel campo dei fumetti: Maria Grazia Perini.
Entrata nello staff della casa editrice di Andrea Corno a soli 18 anni nel 1968, MGP fu capo redattore della rivista "Eureka" fondata da Luciano Secchi di cui divenne anni dopo anche direttore responsabile, partecipando così in maniera importante alla diffusione di strisce americane e italiane come "Andy Capp" (di cui curò la traduzione) e "Sturmtruppen". Per l'Editoriale Corno fu anche curatrice delle prime testate italiane dei supereroi Marvel, occupandosi di coordinamento editoriale, traduzioni e della mitica pagina della posta dei vari "Uomo Ragno", "Fantastici Quattro", "Thor" e compagnia. Il mio principale ricordo di MGP é proprio legato alla posta dei lettori: una pagina in cui, rispondendo a domande spesso naif di un'orda di ragazzini, faceva emergere tutta la sua competenza, la sua ironia, persino la sua passione civile. Per me e per molti altri che all'epoca arrivavamo si e no ai 10 anni, lo stupore e la meraviglia che provavamo leggendo le storie di Stan Lee, Jack Kirby, John Romita, Gene Colan, continuavano senza soluzione di continuità in quelle paginette di domande e risposte in cui MGP era la vera padrona di casa, con uno stile inconfondibile che ricordo benissimo ancora oggi, a 30 anni di distanza.
Fu anche una delle prime a far paura ai bambini, dirigendo collane come "Il Corriere della Paura". Passò poi alla Rizzoli per "Snoopy" e il "Corrierino dei Piccoli" e fu lì che la persi di vista.
Scopro ora, girando sul web, che era lei la padrona del cane e della cavia a cui si ispirarono Magnus&Bunker per il Cirano e la Squitty: a pensarci bene, non poteva che essere così.
Grazie di tutto, Emmegipì, e buon viaggio.
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