Nel 2007 Franca Rame, senatrice di maggioranza, scrisse un'interrogazione parlamentare ai Ministri della Sanità, dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, denunciando la sindrome del “fumatore incallito” nei bambini di 10 anni residenti nel quartiere Tamburi di Taranto, quello che sorge a ridosso del centro siderurgico Ilva. Citò dati scientifici e si chiese che cosa lo Stato stesse facendo per evitare che la diossina prodotta da quelle fabbriche avvelenasse i cittadini. Dai tre ministri non arrivò mai nessuna risposta.
Nel 2008 aveva denunciato Enel per non aver bonificato una vasta area sull’isola di Ischia rimasta inquinata dalla fuoriuscita di olio fluido, contenente policlorobifenili (PCB), da uno dei quattro cavi sottomarini ad alta tensione di una vicina centrale. Il PCB è una sostanza tossica tanto quanto la diossina, che può causare danni irreversibili al fegato
Inoltre, Franca Rame si è sempre professata contraria all’uso delle nanotecnologie nel settore alimentare: il cosiddetto nano-food che con nuovi additivi prolunga la vita di alcuni cibi o ne sperimenta nuove varianti di sapore, ma che – secondo alcuni studiosi – sarebbe dietro l’insorgenza di alcuni tumori.