Guerrieri sanniti, fra i primi abitatori dell'Italia
Italiani in via di estinzione. Sembra una battuta, e invece è ciò che potrebbe accadere da qui a qualche decina d'anni. Il motivo? Il basso tasso di natalità (1,4%) e il progressivo aumento di stranieri. Secondo le statistiche nel 2100 saremo appena 8 milioni, contro i 60 milioni attuali (dato riferibile a marzo 2010). L'argomento è stato da poco affrontato da Fred Pearce, giornalista scientifico inglese, nel libro "Il pianeta del futuro. Dal baby boom al crollo demografico". Dalle analisi di Pearce emerge che in Italia si vive sempre di più, e quindi meglio, ma nascono sempre meno bambini. Alla fine del secolo, dunque, gli abitanti del Belpaese saranno l'86% in meno di adesso. Il problema è che - rispetto alle passate epoche - non c'è più il ricambio generazionale: le statistiche dicono che, per famiglia, si vorrebbero 2,2 figli e invece non si passa l'1,4. Secondo il Wall Street Journal solo "dieci milioni d'italiani vedranno la prossima fine del secolo". Nel 2051 si stimano 9 milioni di stranieri, pari a circa 16 stranieri ogni 100 abitanti. "Quello che sta capitando in Italia è un'anteprima di una tendenza mondiale che vedrà nei prossimi anni un picco di crescita della popolazione umana e poi un brusco e prolungato calo - racconta Pearce in un articolo apparso su L'Unità -. Ci sono spiegazioni diverse in ogni paese per questo: dalla legge del figlio unico cinese, agli effetti della recessione globale per le economie avanzate. Ma, lo 'sciopero delle culle' italiano, risponde a dinamiche anche più concrete". Non tutti però la vedono così. Scienziati dell'Università di Torino non sono d'accordo con la tesi di Pearce, poiché ritengono inesistente la razza italiana (se lo sentisse Garibaldi!). La prova? Le popolazioni del sud, calabresi, siciliani, pugliesi, sono ancora oggi abitate da individui che nel loro DNA portano segni inequivocabili di un legame fortissimo con la Grecia. I messapi (da 'messapia', terra fra i due mari) prendono possesso delle attuali province di Lecce, Brindisi e Taranto: giungono nel Salento alle soglie dell'età del Ferro, intorno all'IX secolo a.C.; utilizzano un alfabeto di chiara origine ellenica. In Liguria vivono i discendenti dei celti liguri. Ci sono gli apuani, gli anatelli, i caturigi, i segusini, i lepontii, gli allobrogi. I nematuri, delle Alpi marittime, sono citati da Plinio nell'iscrizione del Tropaeum Alpium; i sabazi, della Liguria occidentale, da Tito Livio. I genetisti parlano di un popolo pre-indoeuropeo riconducibile agli iberi. Ne è convinto lo storico francese Amédée Thierry, mentre Karl Viktor Mullenhoff ritiene i liguri figli di una popolazione proveniente dall'Europa occidentale. In Lombardia ci sono gli insubri, di origine celtica. Provengono dalla Gallia transalpina e si stabiliscono in Italia 500 anni prima di Cristo. Particolarmente bellicosi, vengono sconfitti da Marco Claudio Marcello e Gneo Cornelio Scipione Calvo a Casteggio nel 222. In Toscana abbiamo i discendenti degli etruschi, a loro volta figli di una "carovana di mare" proveniente dal Medio Oriente: i ricercatori del Laboratorio di Genetica Umana dell'Università di Pavia, hanno recentemente condotto uno studio sul DNA mitocondriale dei toscani moderni identificando la loro origine in corrispondenza della Lidia (attuale Turchia), come racconta anche Erodoto. Addirittura, in Sardegna, ci sarebbero tracce cromosomiche che riportano ai fenici, popolo semita, come gli ebrei, originario del sud dell'Arabia. Secondo gli scienziati dell'Università di Torino se si dovesse, dunque, esaminare il DNA di due italiani presi a caso, potrebbero essere riscontrate le stesse differenze evidenziabili dall'analisi media del corredo cromosomico di un africano e di un europeo. I veri italiani, quindi, quali sarebbero? Gli italici. Il termine è generico e indica vari gruppi di popoli stanziati nell'Italia antica, in particolare lungo la dorsale appenninica dall'Umbria alla Calabria. Parlavano l'osco-umbro, riconducibile alle lingue indoeuropee, idioma diffuso in Italia a partire da 4mila anni fa. Fra le popolazioni più note ci sono i sanniti, che comprendevano vari gruppi fra cui i pentri (Isernia) e gli irpini (Benevento). Erano popoli sviluppati, militarmente forti. Combattevano organizzati in piccole bande, muniti di piccole spade appuntite e grossi scudi.Magazine Scienze
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Questi imprenditori
Immaginatevi la scena: state andando al lavoro e avete la polizza scaduta. Vi fermano per un controllo e sequestrano il mezzo. Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Murlo (siena): bluetrusco | i cavalli, il palio di siena e gli etruschi
Nell’ambito della prima edizione dell’unico grande festival dedicato agli Etruschi, in programma dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo (Siena), domenica 5 luglio all... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Il Donbass è come il sud Italia.
Quindi potrebbe essere utile analizzare le posizioni polarizzate che molti hanno appreso per quanto riguarda l'Ucraina. Per eludere tali opinioni radicate,... Leggere il seguito
Da Nicovendome55
ATTUALITÀ, OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ -
“Il Nuovo Welfare Lombardo: ci siamo” Milano 7 luglio 2015
Buongiorno, certi di farvi cosa gradita vi segnaliamo l’evento Salute sIncontra “Il Nuovo Welfare Lombardo:ci siamo” che si terrà a Milano il 7 luglio presso... Leggere il seguito
Da Paolo Ferrario
SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ