29 GENNAIO – Nel calcio di oggi, dove le trattative di mercato sono all’ordine del giorno, le bandiere sono diventate merce sempre più rara. Così rara che quando qualcuna di queste si ammaina la notizia suscita sempre un certo interesse. La voce circolava in città già da alcune settimane e qualche giorno fa ha trovato la sua conferma ufficiale. Dopo otto stagioni e mezza il Verona ha deciso di privarsi – anche se per il momento solo in prestito – di Rafael, cedendolo per sei mesi al Cagliari. Si chiude così una lunga e bella avventura, certificata da ben 314 presenze che collocano il portiere brasiliano al quarto posto assoluto appena dietro “mostri sacri” del calibro di Bernardi, Mascetti e Tricella. La modalità con la quale si è giunti a questa inattesa separazione destano, però, più di qualche perplessità. Dopo l’esonero di Andrea Mandorlini, la scelta chiara operata da Delneri è stata quella di puntare sin da subito sul giovane Gollini, portiere di proprietà e di indubbia prospettiva, con conseguente retrocessione di Rafael allo scomodo ruolo di secondo. L’impressione diffusa, tuttavia, è che la decisione sia stata anche e soprattutto figlia dell’espulsione subita dal portiere carioca in occasione della pesante sconfitta di Frosinone, quando rimediò un meritato cartellino rosso per un gesto sconsiderato nei confronti di un avversario, dopo nemmeno venti minuti di gioco. L’aver lasciato la squadra in dieci in una partita di così estrema importanza deve aver infastidito non poco la società che a quel punto, con un intervento che possiamo tranquillamente definire “a gamba tesa”, ha deciso di privarsi del giocatore già da questa finestra di mercato. L’uscita di scena di Rafael ha provocato un piccolo scossone in tutto l’ambiente gialloblù visto che a lui sono legate le pagine più importanti di queste ultime stagioni. Arrivato nel lontano 2007 in occasione della tristemente famosa retrocessione in serie C, il giocatore è stato uno degli attori principali della cavalcata che, partendo dallo spareggio di Busto per non retrocedere in serie C2, ha trovato il suo punto massimo nella quasi sfiorata qualificazione all’Europa League di due campionati or sono, con in mezzo una doppia promozione conseguita nello spazio di tre stagioni. Tipico portiere brasiliano, bravissimo tra i pali e meno bravo nelle uscite, in questi anni Rafael, attraverso grandi parate intervallate da più di un amnesia e da qualche piccola follia, ha saputo meritarsi l’affetto incondizionato di tutto il popolo gialloblù. Nel calcio, però, sappiamo bene che la riconoscenza non esiste, visto che anche in questo caso la società è andata dritta per la sua strada, “infischiandosene” di tutto il resto. In tutta onestà era lecito attendersi un trattamento leggermente diverso ma questo è il calcio. Non vorremmo, invece, che vista la stagione oramai compromessa, la scelta di puntare su Gollini sia legata all’idea, non più di tanto campata in aria, di creare le premesse per una cessione a giugno del giovane portiere ex Manchester United.. In ogni caso, crediamo sia giusto rendere a Rafael un saluto con tutti gli onori perché ad andarsene è un giocatore che ha sempre dimostrato un indiscutibile attaccamento ai colori, senza mai anteporre alcun nessun secondo fine. E visti i tempi che corrono non è poco. Il suo addio, almeno così mormora qualcuno, potrebbe comunque essere anche un semplice arrivederci, visto che il prestito dura solamente sei mesi e che l’atleta risulta sotto contratto con via Belgio sino a giugno 2017. Ma di questo se ne parlerà più avanti…
Enrico Brigi
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