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Addio Philae! Fallito ogni tentativo di comunicare con il piccolo lander della missione Rosetta

Creato il 17 febbraio 2016 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

"Le possibilità per Philae di contattare il nostro team presso il centro di controllo sono, purtroppo, prossime allo zero", ha dichiarato in un recente report Stephan Ulamec, responsabile per Philae presso il Centro Aerospaziale tedesco, DLR. Il piccolo lander della missione dell'ESA Rosetta è ormai in silenzio dal 9 luglio 2015.

Da quando Philae, aveva ristabilito una comunicazione con Rosetta e quindi con la Terra il 13 giugno 2015, gli ingegneri e gli scienziati avevano svolto approfondite indagini per stabilire il suo stato di salute, mettendo insieme ogni indizio dallo sbarco sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko del 12 novembre 2014.

Fonte: https://youtu.be/rJ2eqH3Bz4c

Una storia piena di colpi di scena quella del piccolo lander: durante lo storico atterraggio, gli arpioni e l'ADS, ossia il jet che avrebbe dovuto spingere il lander verso la superficie della cometa, non funzionarono e le viti di ancoraggio attivate al touchdown non ebbero alcun effetto tanto che Philae, dopo aver centrato perfettamente il sito di atterraggio predestinato, Agilkia, rimbalzò diverse volte sulla superficie della cometa, rischiando di perdersi nello spazio. Mentre CONSERT aiutò a stringere il cerchio, identificando l'effettiva zona di atterraggio in un'ellisse di 350x30 metri sul piccolo lobo della cometa, le immagini arrivate da CIVA mostravano una posizione non proprio ideale: Philae era finito in un luogo buio e poco illuminato, chiamato Abydos. Da allora, OSIRIS ha compiuto diverse campagne di imaging ravvicinate alla ricerca di una conferma visiva, a fine novembre e a dicembre 2014, rispettivamente da una distanza di 28 e 18 chilometri dalla superficie, ma senza risultati. D'altra parte il piccolo lander avrebbe compiuto ben quattro rimbalzi compreso il touchdown finale, tre salti veri e propri più uno scontro in volo con un ostacolo di superficie, probabilmente il bordo di un cratere. L'insieme dei dati di CONSERT, ROMAP e soprattutto le foto di OSIRIS, che documentarono buona parte dell'evento, sono stati di grande aiuto per determinare la direzione della traiettoria seguita dal lander durante quelle ore emozionanti.

Un gran numero di incognite hanno complicato le ricerche (trovate due post molto dettagliati scritti da Marco Di Lorenzo qui: " Il dietro le quinte del risveglio di Philae - prima parte", " Il dietro le quinte del risveglio di Philae - seconda parte") e, ad oggi, la posizione esatta di Philae deve ancora essere confermata dalle immagini ad alta risoluzione.

Eppure, dopo questo impressionante volo non pianificato durato circa due ore sulla superficie del piccolo lobo della cometa, Philae è stato comunque in grado di portare a termine 57 ore di scienza (l'80% della scienza pianificata). Ma con un'illuminazione solare insufficiente, è caduto nuovamente il letargo all'1:36 del 15 novembre 2014

Con l'avvicinarsi della cometa al perielio del 13 agosto 2015 si stavano ricreando le giuste condizioni per sperare in un risveglio: il lander avrebbe potuto raggiungere la temperatura operativa minima richiesta di -45° C e sarebbe stato in grado di produrre almeno 5,5 watt con i suoi pannelli solari. La fase di ascolto iniziò a marzo 2015 ma il primo contatto avvenne il 13 giugno 2015, dopo circa sette mesi di silenzio. Il fatto che il lander fosse sopravvissuto ai molteplici impatti del giorno dell'atterraggio e i suoi componenti elettronici fossero in buone condizioni, era già una grande vittoria.

Un'analisi successiva dei dati rivelò che Philae era sveglio già dal 26 aprile ma non era riuscito a trasmettere alcun segnale di conferma.
Dopo il 13 giugno ci furono altri sei contatti intermittenti (il 14, 19, 20, 21, 23 e il 24 giugno), tutti troppo brevi per inviare comandi specifici, oltre all' ultimo del 9 luglio 2015. Dall'altra parte Rosetta era impegnata con le attività scientifiche in uno dei momenti più importanti della missione, ad una distanza di sicurezza dal nucleo, al massimo della sua attività, maggiore di 200 chilometri.

Nei mesi successivi la sonda si avvicinò nuovamente a Chury fino ad arrivare anche a 45 chilometri dal nucleo la scorsa settimana ma senza ricevere alcun segnale da Philae.

Gli ingegneri della missione ritengono che il problema possa essere riconducibile ad un guasto dei trasmettitori e ricevitori del lander che spiegherebbe sia i contatti instabili dello scorso anno che il silenzio successivo.

" Alla fine saremo di nuovo in grado di volare con orbite legate alla cometa, entro i 10-20 chilometri ed ancora più vicino nelle fasi finali della missione. Ciò ci permetterà di passare abbastanza vicino ad Abydos per ottenere immagini dedicate ad alta risoluzione ed individuare finalmente Philae e capire il suo assetto ed orientamento", ha detto Sylvain Lodiot, operations manager della missione.

" Determinare la posizione di Philae permetterebbe anche di comprendere meglio il contesto degli incredibili dati di scienza raccolti", ha aggiunto Matt Taylor, scienziato della missione Rosetta all'ESA. " Philae è la ciliegina sulla torta della missione Rosetta ed ora siamo ansiosi di vedere questa ciliegina dove è davvero".

Ora, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, Rosetta e Philae si stanno avventurando di nuovo verso il sistema solare esterno, hanno attraversato l'orbita di Marte ed sono a 350 milioni di chilometri dal Sole. Secondo le stime, purtroppo, le temperature stanno cadendo ben al di sotto di quelle operative per Philae. Tuttavia, Rosetta non abbasserà la guardia e continuerà a tenere aperte le comunicazioni fino alla fine della missione.


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