TRAMA
Merida è una ragazza con una rigogliosa, selvaggia e ribelle chioma rossa in cui è scritto già il suo destino. Nel cuore della ragazza batte il fuoco vivo dell’indipendenza, ma il destino ha voluto che nascesse principessa erede al trono del più importante clan scozzese, privilegio che la costringe a pensare già al suo matrimonio. Ma il destino si può cambiare, e Merida lo dimostrerà, non prima di aver sconvolto famiglia e regno.
RECENSIONE Questa volta la Pixar attinge all’immaginario delle fiabe di un tempo, tra castelli, foreste incantante e streghe, dando nuova linfa al genere e impartendo come al solito lezioni di vita adatte ai piccoli come ai più piccini. Tuttavia, rispetto a capolavori passati come Up, Toy Story 3 e altri ancora, il target sembra essersi leggermente abbassato, lasciando molto più spazio a gag di umorismo facile. La prima parte della pellicola tocca alte vette di sensibilità ed umorismo, immergendo lo spettatore nella vita di quest’adolescente d’altri tempi alle prese con problemi comuni di una teenager d’oggi: un conflittuale rapporto con la madre, aspettative che non le si addicono, difficoltà a farsi ascoltare e far valere le proprie ragioni. Il quadro familiare è infatti dipinto in modo eccellente e i personaggi sono ben caratterizzati, così come sono irresistibilmente comici i pretendenti e i relativi genitori che si presentano davanti alla futura erede al trono. Altro personaggio da applausi è quello della strega pasticciona, artefice di un sortilegio che rovinerà la vita di Merida e il film. Da questo punto infatti la pellicola gira intorno a se stessa, accumulando gag comiche e scene d’azione tutt’altro che azzeccate ed originali che dilatano i tempi (comunque assai brevi) fino al prevedibile finale.
Alla fine dei conti, probabilmente Merida non diventerà l’ennesimo
classico della Pixar, ma la sua spavalda eroina ha tutte le carte in regola per
diventare un punto di riferimento nell’immaginario delle bambine di oggi e si tratta
di un’eroina ben diverse da quelle a cui la Disney ci aveva abituato, perché ci
mostra una ragazza che non si salva grazie all’intervento di un principe
azzurro, ma trova da sola la propria salvezza..rifiutando il principe
azzurro.
L’edizione italiana è accompagnata da due canzoni
interpretata dalla rossa Noemi, mentre l’usuale corto che anticipa il film è
il meraviglioso La luna del genovese Enrico Casarosa, candidato agli Oscar
2012. Per chi non lo sapesse, prima del debutto da regista, Casarosa si è
occupato degli storyboard di capolavori come Cars, Ratatouille e Up.
VOTO: 7,5
