Addio, Rizzoli Bookstore – Quando la (grande) mela è avvelenata

Creato il 14 aprile 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti

Tutti gli edifici di New York sono lettere d’amore ad una città incomparabile. Nel cuore di New York City una di queste lettere è scritta con un inchiostro azzurro pallido, in un’elegante grafia appena antiquata.

Un palazzo tra la Quinta e la Sesta Avenue, icona dell’architettura newyorkese e uno dei più eleganti spazi commerciali degli Stati Uniti, ha ospitato per quasi trent’anni non solo il simbolo di un impero editoriale, ma l’emblema di un’Italia culturalmente opulenta, aperta al mondo e veicolo di idee: il Rizzoli Bookstore.

Rizzoli Bookstore, NYC

Ma il tempo passa e muta le condizioni che hanno permesso lo sbocciare di tanto fiore: l’edificio non è stato ritenuto di interesse storico, ed è innegabile che molte delle opportunità e dei servizi offerti dalla magnifica libreria di cui dobbiamo già parlare al passato (riviste internazionali, volumi illustrati di moda, arte, design, raccolte di musica europea, libri in italiano, francese, spagnolo) sono ormai facilmente reperibili online.

Difficilmente si potrà invece ricreare l’atmosfera da biblioteca rinascimentale e contemporaneamente da ritrovo cultural-mondano che si respirava nel Bookstore, con le sue panche imbottite dove leggere tranquillamente tra pavimenti di marmo, volte affrescate e pannelli di quercia, romantico set di film come Innamorarsi, con Robert De Niro e Meryl Streep.

I proprietari dell’edificio -LeFrak real estate e Vornado Realty Trust – nonostante si rifiutino di rilasciare dichiarazioni sul futuro dell’edificio hanno quasi certamente intenzione –nonostante le proteste e la petizione online- di demolirlo per costruire un grattacielo.

La lettera d’amore che appartiene ad un secolo ormai lontano (l’edificio risale al 1907) sarà dunque sostituita da una slanciata, velocissima email, un tweet di acciaio e cristalli, più adatto al cuore di una città in continua evoluzione.

Il Rizzoli Bookstore, una tra le più belle librerie del mondo, meta di turisti ed appassionati, troverà forse un’altra collocazione, magari meno lussuosa e più legata alla città “vera”, ma per ora a noi tutti resta il malinconico sapore di un amore non più corrisposto.


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