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Addio, SuperSic

Creato il 23 ottobre 2011 da Domenico11
Addio, SuperSic
Mentre ero in volo, di rientro da Londra, pensavo che sarebbe stata una delle poche domeniche in cui non avrei visto la partita dell’Inter. Sarei riuscito ad ascoltarne gli ultimi minuti in macchina, alla radio. Ed infatti è andata così. Proprio per questo avevo pensato di scrivere qualcosa su questa esperienza inedita e antica allo stesso tempo. Un po’ quel che accadeva quando ero piccolo, non c’erano Sky e Mediset Premium e delle partite si vedeva soltanto il secondo tempo dell’incontro di cartello su Rai Due, verso le 19, dopo i saluti di Paolo Valenti e del suo “Novantesimo minuto” su Rai Uno. Avrei raccontato di ragazzini attorno a una radiolina e dei grandi sulle auto parcheggiate di fronte alla pineta comunale. Appena sono entrato in casa, dopo i saluti, è arrivata la domanda di mia mamma, una domanda che dal tono e dall’espressione del viso conteneva la risposta: “hai saputo di Simoncelli?” Stamattina, mentre preparavo le valigie, guardavo la gara di Moto2. C’è stato un incidente che ha coinvolto lo spagnolo Pons e la gara è stata sospesa a due giri dalla fine. Pista pericolosa, mi sono detto. Le parole di mia mamma sono state un déjà vu, la mia mente è andata all’incidente mortale di Ayrton Senna, nel Gran Premio di San Marino. Allora, durante le prove, era morto Roland Ratzenberger, mentre Barrichello si era salvato per miracolo. Incidenti quasi premonitori, anche in quel caso. Prima di toccare a due personaggi amatissimi nel mondo delle quattro e delle due ruote. Mancano le parole per descrivere la tragedia che si porta via delle giovani vite. Da domani si riparlerà di sicurezza, del gioco che forse non vale la candela, di ragazzi che hanno tutto – soldi, successo – e ogni tanto perdono tutto in una curva maledetta o per un guasto meccanico imprevedibile. Da domani si parlerà anche – è giusto anche questo – di Marco Simoncelli, del suo essere irregolare e solare, sempre con il sorriso, un po’ guascone, duro quanto serve per sgomitare in pista. Un ragazzo che nel paddock amavano per la sua allegria, i suoi scherzi, il suo non prendersi troppo sul serio. Ora però è bene che si fermi tutto. Ci sarà tempo per altri articoli. Ora è il tempo del pianto e del rimpianto per una vita spezzata nel fiore degli anni.

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