Ereader ereader delle mie brame…
Allora, ho dovuto scegliere da dove cominciare. E dalla mia wish list (a proposito, questo esiste solo cartaceo, acc!) alla fine ho tirato giù Raffaele La Capria, Quattro storie d’amore*.
Perché il mio principale proposito per il 2013 -oltre a riuscire ad attraversarlo per intero uscendone il più possibile indenne, e forte delle passate esperienze – è quello di affrontare una volta per tutte le mancanze che separano i miei tentativi di scrittura, che indegnamente vi propino spesso anche su questo blog, dalle autorevoli prove dei miei autori di riferimento. La Capria di costoro è un campione luminoso, è uno di quelli ai quali faccio voto di saltare fisicamente al collo al più presto. Mi coinvolge, tra i pochi scrittori che riescano a capire e restituire con grande dignità anche il punto di vista femminile. E in questo libro sono tutte donne forti** -c’è anche quella Francesca che morì a Rimini-, capaci dei “gesti di splendore”, di cui parla la blogger branoalcollo in commento a questo post qui. Gesti -che sanno compiere anche gli uomini, sia chiaro il mio pensiero- che sovrastano di mille pompatissime atmosfere le vite flosce, e dunque senza spessore, in nome delle quali vengono compiuti.
Fatto. Libro preso e consumato in una notte. Quattro esercizi di rilettura di relazioni amorose fiorite o narrate in campo letterario. Dai libri, dai buoni libri, si impara sempre qualcosa. Certo, serve una qualche predisposizione. Vanno anche letti nel momento più adatto della propria vita. Cosa può imparare una persona come me, con tutti i suoi pregi e difetti, dalle storie visualizzate (ho dovuto aggiungere una lucina notturna con la clip, ‘sto ereader è appena appena troppo buio tra le lenzuola), raccontate con stile tanto pulito e scorrevole? Per ora, ma le rileggerò, il modo di dire addio al vecchio anno con coraggio e decisione (qualità che per fortuna non mi mancano).
Ho cercato anch’io di reinterpretare un frammento, uno scambio epistolare di cui è andata perduta una metà importante. La Capria riporta che, grazie a un fortunato ritrovamento, ci è giunta tutta la ricchezza di colori dell’umana vicenda che vide coinvolti il poeta Salvatore Di Giacomo e la donna che, malgrado lui -il quale voleva soltanto una “amitié amoreuse”- gli stette accanto tutta la vita (ecco, forse davanti a un soggetto del genere io mi sarei fermata prima: la fanciulla alla fine impazzì).
Lettera (1905) di Elisa Avigliano a Salvatore Di Giacomo
*) Raffaele La Capria “Quattro storie d’amore”, Ed. Drago, 2007
**) La mia preferita? Polina Apollinaria Suslova, amante/amata da Fëdor Michajlovič Dostoevskij, che sicuramente non meritava tanta dedizione.
- Questa è stata l’ultima volta, esatto?- Esatto. Da gennaio si cambia registro.