Dalla giornata di ieri sono iniziati i lavori, in Addis Abeba, per il 43° meeting dei Paesi Africani aderenti al NEPAD ossia l'acronimo che sta per "Nuova partnership per lo sviluppo dell'Africa".
La notizia è di rilievo perchè l'incontro, nel corso del quale saranno presentati progetti e fatte proposte relative allo sviiluppo e conomico, sociale e infrastrutturale del Continente, precede di pochi giorni il XVIII° summit dei capi di Stato dell'Unione Africana (UA).
Evento di per sé a lungo preparato nei dettagli e molto atteso per i non pochi e complessi argomenti, che saranno rovesciati sul tappeto.
Il vertice dell'Unione Africana si terrà, infatti, nei giorni 28-29 gennaio e moltissime ed importanti saranno le proposte oggetto di discussione e successiva eventuale approvazione.
Rispetto alle economie "quasi anemiche" dei Paesi degli altri continenti, l'Africa presenta oggi una vitalità potenziale che, se ben gestita, può dare ottimi frutti appunto proprio sotto il profilo economico.
Quel "ben gestita" significa, detto tra noi e a chiare lettere, essenzialmente niente ruberie e niente corruzione in giro.
E non è detto che si tratti sempre e soltanto di un pio desiderio.
Qualche volta i miracoli, magari per caso, avvengono.
Tra le proposte del Nepad all' imminente 'assemblea dei capi di Stato dell'Unione Africana ci sarà di certo, comunque, quella d'inserire il nigerino Assane Mayaki, ex-primo ministro del Niger sotto la precedente presidenza del Paese, a direttore generale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro, più noto come ILO, con sede a Ginevra.
Una carica prestigiosa che, a conti fatti, conoscendo la serietà e l'integrità dell'uomo, potrebbe tornare molto utile al Niger che ,come paese della fascia saheliana dal clima difficile, ha diversi inconvenienti da driblare ma anche buone prospettive, legate a uranio e petrolio che sono presenti copiosamente, a quanto pare, nel sottosuolo.
Tutto il resto dell'Assemblea UA si occuperà, invece, di analizzare progetti più o meno validi nel breve e/o nel lungo periodo ed eventualmente di finanziarli.
Sempre nell'ottica, si auspica seria, di una crescita reale per l'Africa e la sua gente.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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