Nei giorni 29 e 30 del corrente mese di gennaio si terrà ad Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, la 18ma Assemblea dell'Unione Africana, cui parteciperanno tutti gli Stati del continente ad eccezione del Marocco.
L'esclusione del Marocco è dovuta all'occupazione indebita da parte del Paese maghrebino dei territori del Sahara Occidentale, che l'Unione Africana (UA) giustamente condanna.
In occasione del meeting verrà anche inaugurato il "nuovissimo" ed avveneristico edificio , in costruzione dal 2009,che d'ora in avanti ospiterà tutte le riunioni dell'UA.
Una struttura, quella dell'edificio, che è costata circa 200 milioni di dollari, ed è in grado di ospitare almeno 2500 persone .
Essa è dotata di tutti i moderni comfort ossia da molteplici sale -conferenza, bar, ristoranti e media-center.
L' evento di fine gennaio inoltre si profila, a livello di politica internazionale, particolarmente interessante ,perché molti saranno gli argomenti di discussione in agenda e tutti fondamentali per una crescita e modernizzazione effettiva dell'Africa..
Accanto alle conclusioni di Durban sulla tutela ambientale,oggetto di dibattito in primis, che vantaggi quasi nulli hanno arrecato ai Pvs, si parlerà senz'altro, ad esempio, di accellerare il commercio a livello regionale, creando macro-regioni nel continente, di favorire inoltre il più possibile il processo di democratizzazione, nonostante gli ostacoli oggettivi esistenti, e di prendere infine di petto la difesa dei diritti umani , un po' quasi sempre e ovunque disconosciuti nei contesti africani.
L'attesa è tanta da parte degli osservatori internazionali.
C'è da sperare che conclusioni, e sopratutto risultati concreti, siano pari alle aspettative dell'attesa.
E che non ci si limiti alle solite dichiarazioni d'intenti, che poi non cambiano nulla o quasi.
Non è certo bastante un maquillage di facciata.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)