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Adèle e l’enigma del Faraone

Creato il 19 ottobre 2010 da Soloparolesparse

Piccola (solita) polemica introduttiva sulle traduzioni italiane dei titoli dei film. Qualcuno è in grado di spiegarmi perchè un titolo che in lingua originale suona più o meno come Le straordinarie avventure di Adèle Banc-Sec debba diventare per noi Adèle e l’enigma del Faraone?

Adèle è una giovane archeologa che si diverte a girare per il mondo alla scoperta di tesori antichi.
Essendo appassionata anche di civiltà egizia non manca nella sua vita un pizzico di magia.
La incontriamo infatti intenta a scovare la mummia del medico personale di Ramsete II, con l’obiettivo di portarla a Parigi e farla risvegliare da un professore che ha scoperto l’arte di risvegliare le mummie.

Questo però nel frattempo ha fatto un bel casino facendo schiudere un uovo di pterodattilo… ed il cucciolo è in giro a far danni per Parigi.
Così Adèle si trova costretta a liberare il professore incarcerato prima di poter passare alla propria missione principale.
Missione che si dovrebbe concludere con il risveglio della sorella comatosa ad opera della mummia a sua volta risvegliata.

Luc Besson è incredibilmente abile a spostarsi da un genere all’altro senza perdere assolutamente efficacia ed ottenendo sempre risultati di gran qualità.
Adèle e l’enigma del Faraone, che è tratto da un fumetto, è una gemma di divertimento e di grazia.
Ironico, ritmato, divertente, ha momenti di vera ilarità e situazioni da commedia classica.

Adèle e l’enigma del Faraone

Irresistibili per esempio i travestimenti con cui Adèle prova ad introdursi in carcere.
Ma soprattutto sono perfette le macchiette disegnate per creare i personaggi. Dall’ispettore al superesperto esterno, al ministro, a tutti i personaggi di contorno.

E su tutti spicca naturalmente il personaggio di Adèle, una specie di Indiana Jones in gonnella, ma se possibile ancora più forte e sicura dello stesso Indy.
Adèle, interpretata magistralmente dalla splendida Louise Bourgoin, entra a far parte a pieno titolo della schiera dei grandi personaggi femminili di Besson (Nikita, Leon…) per la sua forza, le sue caratteristiche così spiccate, la sua ironia, il suo cinismo.

Il film è adattissimo ad un pubblico di ragazzini ma sfido qualunque adulto a dire che non si è divertito in sala.

Non mancano le curiosità.
A partire dai cartigli con cui sono scritti i nomi degli attori nei titoli di testa, per arrivare a curiose citazioni.
Penso alla mummia di Ramsete che pensa di piazzare una piramida di fronte al Louvre (siamo nel 1912) e soprattutto allo splendido finale che non mi sogno minimamente di raccontarvi.


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