L’abito non fa il monaco
Già il titolo originale (Les aventures extraordinaires d’Adele Blanc-sec) non era granchè… ma grazie ai geni del marketing italico siamo riusciti a fare di peggio e lo abbiamo chiamato “Adele e l’enigma del faraone”. Una roba che piu’ schifosa non si puo’. Anche perchè di enigmi ce ne son ben pochi e il faraone in questione è una mummia sfigata resuscitata da uno scienziato con poteri paranormali allo scopo di salvare dal coma la sorella di Adele.
Da questo momento spoiler a go-go….
La sorella in questione è entrata in coma infilandosi uno spillone nella nuca a seguito di una caduta in una partita di tennis. Il risveglio della mummia ha come effettaccio collaterale la schiusa di un uovo di pterodattilo fino ad allora conservato allegramente dentro una teca al museo di Parigi.
Adele a cavallo dello pterodattilo (!!!!??) rapisce il professore che nel frattempo è stato condannato a morte (!!!!??!) per riportare in vita il medico di corte del faraone, che poi si scopre essere un ingegnere (!°#++!).
Il suddetto ingegnere è stato prima trafugato dalla sua tomba in Egitto e trasportato a Parigi dalla stessa Adele, fuggita ai suoi aguzzini infilandosi in un sarcofago che userà come zattera per attraversare le acque del Nilo.
Non ho bevuto.
A grandi linee questa è la trama dell’opera in questione. Se vi state chiedendo se valga la pena guardarlo la risposta è si. Il film è ironico, irriverente e divertente, molto kiddy, ma piace anche ai piu’ grandicelli. Sorvolate sul titolo e pensate a quanto di buono ha fatto Luc Besson. Adesso avete un motivo in piu’ per adorarlo.