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Quando il Conte muore...

Creato il 11 giugno 2015 da Theobsidianmirror
Quando il Conte muore...3 maggio, Bistrita. Lasciata Monaco alle 20,35 del 1° maggio, giunto a Vienna il mattino dopo presto: saremmo dovuti arrivare alle 6,46, ma il treno aveva un'ora di ritardo. Stando al poco che ho potuto vederne dal treno e percorrendone brevemente le strade di Budapest mi sembra una bellissima città. Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo, saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario. Ne ho ricavato l'impressione che, abbandonato l'Occidente, stessimo entrando nell'Oriente, e infatti anche il più occidentale degli splendidi porti sul Danubio, che qui è maestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni della dominazione turca.Scusate. Non ho saputo resistere alla tentazione di iniziare questo post inserendo uno degli incipit più famosi della letteratura gotica. Oggi è un giorno di lutto. Lo avrete già saputo. Muore a Londra, alla veneranda età di 93 anni, Christopher Lee, l'uomo che più di ogni altro ha saputo rendere sullo schermo la figura del celebre vampiro di Stoker. Qualcuno potrebbe obiettare che il "vero" Dracula fu quello caratterizzato da Bela Lugosi (Dracula, 1931), qualcun altro invece potrebbe preferire il volto di Klaus Kinski (Nosferatu, 1979) o quello di Max Schreck (Nosferatu, 1922), ma resta fuori questione che, con ben dodici "Dracula" nella sua filmografia, Christopher Lee è stato (e sarà per sempre) l'uomo il cui volto più facilmente si confonde con quello, immaginario, del principe dei non-morti.
Non starò qui a perdere tempo raccontando vicende biografiche e aneddoti sulla vita dell'attore inglese. Per tali faccende esistono le testate giornalistiche e, alle brutte, su wikipedia sanno andarci tutti. Oggi era solo mia intenzione dedicare un  piccolo spazio a Christopher Lee su questo blog. Un piccolo spazio che, me ne rendo conto solo adesso, finora non c'è (quasi) mai stato. Fatto peraltro molto strano considerando lo spirito con cui, quattro anni fa, decisi di aprire il blog. Spulciando le etichette in fondo alla pagina si direbbe che in un solo paio di occasioni si sia parlato di Lee da queste parti: la prima fu la volta che scrissi a proposito di "Gorgon, lo sguardo che uccide", film del 1964 con protagonista proprio il compianto (ma quello fu un post che non fu tanto la recensione di un film bensì solo una scusa per discorrere di mitologia greca), la seconda in occasione della recensione de "La frusta e il corpo" di Mario Bava (anche se ricordo che, nella mia testa, quello fu più che altro un omaggio al regista romano). Altre etichette non ne vedo, ma di sicuro accennai a Christopher Lee anche in occasione della scomparsa di Jess Franco e chissà dove altro ancora.Si dice che Christopher Lee non avrebbe voluto essere ricordato per il suo Dracula. Comprensibilmente, il suo legame "forzato" con il personaggio stokeriano si è trasformato negli anni in un odio profondo. Come non capirlo? Avrei odiato anch'io dover ripetere all'infinito la stessa cosa.Tuttavia a me piace ricordarlo in quei panni. Nei panni di Dracula e in quelli dei tanti personaggi Hammer che ho ammirato trattenendo il fiato. Piace anche pensarlo immortale, come credevo fosse solo fino a poche ore fa. Ho visto morire Dracula un milione di volte, trafitto da paletti o carbonizzato dai raggi del sole, e mi suona davvero strano pensare che egli possa essere stato vinto da una malattia tipica dei comuni mortali. Ma questo è quanto è accaduto. Goodbye Mr. Lee. 

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