“Valle virtuosa non farà la lista per le regionali”, così titola l’articolo del giornalista della Stampa, Alessandro Mano, eppure io, che ero dei relatori invitati alla serata, ho percepito nelle parole dell’altro ospite, Fabrizio Roscio, un pensiero non così netto. So infatti che ci sarà un incontro nei primi giorni di gennaio proprio per discutere delle prossime elezioni, quindi affermare oggi che il presidente di Valle virtuosa “ha messo la parola fine al rincorrersi di voci e di inviti alla «discesa in campo» per l’associazione che ha promosso e vinto il referendum” è quantomeno prematuro. Quello che dice Roscio “Penso che Valle Virtuosa continuerà a fare Valle Virtuosa, restando una rete apartitica e trasversale di persone che si occupano di problemi comuni” non esclude la possibilità di una lista civica che non sostituirebbe l’associazione, ma l’affiancherebbe. Nell’ultimo incontro della Commissione speciale sui rifiuti, a cui ho assistito via web, ho notato che la maggioranza ferita ha tirato fuori gli artigli; sperare di influenzare l’amministrazione quando questa avrà davanti a sé una conferma lunga cinque anni sarà molto difficile. I conti con la politica è meglio farli adesso.