Abbiamo un premier in pectore. A ben vedere lo abbiamo da mercoledì, da quando cioè il capo dello Stato ha spiazzato tutti (ma non troppo) sparigliando le carte in tavola e giocando di anticipo sulle varie forze in Parlamento già pronte alla battaglia dopo le dimissioni annunciate di Berlusconi. La nomina a senatore a vita di Mario Monti era stato il capolavoro politico di Napolitano, come tanti commentatori avevano asserito l’indomani. Il momento tanto atteso è giunto al termine di una domenica di colloqui al Quirinale. Napolitano ha dato l’incarico a Monti di formare il nuovo governo; il professore tornerà dal presidente della Repubblica quando avrà terminato le sue consultazioni e avrà sciolto la riserva.Questa la sintesi del week end più caldo di novembre, scene di giubilo che sabato hanno accompagnato la salita al Colle del Cavaliere a parte.
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