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“Adesso scappa” di Patrizia Rinaldi e Marta Baroni, Sinnos

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

adesso scappaDavanti a dei bulli, maschi o femmine che siano, ciò che inchioda, blocca, impedisce di reagire è la paura. Che viene prima della domanda “sarei o no in grado di sottrarmi al meccanismo, romperlo, spezzarlo?”.
Chi ha paura – e il compito del bullo è sempre alimentare il terrore – non si confronta con le proprie risorse, che prima di fisiche sono – devono essere – emotive. Chi ha paura è inerme, paralizzato. Solo, contro un muro.

Ed è proprio soli contro un muro che appaiono Maddalena e Giorgio, la prima la protagonista del nuovo graphic novel Sinnos scritto da Patrizia Rinaldi e illustrato da Marta Baroni, il secondo il suo unico amico.

Sì perché Maddalena e Giorgio, al primo anno delle scuole superiori, sono due sfigati. Che è il contrario di popolari. E popolare, al liceo scientifico Pitagora, è chi usa la violenza e l’intimidazione per farsi rispettare, come Zago e le sue tre scagnozze, dai look aggressivi e lo sguardo cattivo.
Per le bulle in questione, al pari della popolarità e dell’ossequio dei compagni di scuola, anche le relazioni amorose si possono conquistare con la forza. Per questo Zago, la capa del gruppo, considera Alessandro, il bello della classe, roba sua, il suo uomo, il suo ragazzo, senza che ci sia la necessità di un corteggiamento, un avvicinamento, a dimostrare l’esistenza e dare nutrimento ad un rapporto ricambiato.

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Anche Maddalena è segretamente innamorata di Alessandro. Nella sua mente, però, è senza speranza.
Perché altro effetto diretto dell’emarginazione forzata è la caduta rovinosa dell’autostima. Così chi viene chiamato con epiteti tipo sfigato, brutto, cacca e via dicendo, finisce per sentirsi tale.
E a poco servono gli sguardi, invece, dalla parvenza interessata del corteggiatore di turno – Alessandro magari! – per convincersi che forse c’è qualcosa in sé meritevole di essere visto e amato.
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Quando però ragazzo e ragazza, più l’amico Giorgio, finiscono in un corso pomeridiano di recupero di latino, pare quasi che le cose si siano messe a girare per il verso giusto.
Come è possibile? Avere un’insufficienza ed essere felici? Sì perché per Maddalena le due ore di lezione significano, oltre che vicinanza con il compagno che le fa battere il cuore, anche un’oasi di libertà, uno spazio senza Zago e le sue adepte, un luogo dove non provare paura.

Così è, ma per altre motivazioni, anche per il professore che tiene il corso, il cui monologo interiore che ne spiega le vicende si intervalla nell’albo con la storia dei ragazzi.
Rigilli, questo il suo nome, si fa, tra le pagine, portatore del punto di vista di chi sta dall’altra parte della cattedra: la fatica, quasi il dolore, di dover insegnare in un luogo dove il senso stesso dell’apprendimento, dello scambio, della crescita è andato perso, dove la logica del più forte e il più furbo pare vincere e sembra sia avallata perfino dal corpo docente, forse per faticare meno, per avere meno grane.
Rigilli non ci sta, e infatti ha già pronta la lettera di richiesta di congedo. Ultima possibilità per crederci ancora almeno un poco: il corso di recupero di latino.

Un vortice di emozioni e sentimenti in gioco. Da un lato quelli brutti, scuri: la paura, la sfiducia, il senso di inadeguatezza, la caduta degli ideali…Dall’altro quelli belli e vitali: la contentezza che affiora nonostante tutto, l’incapacità di arrendersi, il coraggio, l’amicizia, l’amore per un ragazzo o una ragazza o per il mestiere che si è scelto.
Per fortuna quando, nonostante la fatica e le difficoltà, si ha la capacità e l’opportunità di mettere in gioco energie positive, accade che queste vincano sulle negative.
Che ad un tratto si abbia anche la forza di dire no alla bulla di turno, di non sottostare al suo gioco, di prendere per mano la persona alla quale si vuol bene e scegliere di avere il diritto di stare con lui, nonostante le minacce.
E che, dall’altro lato della barricata, si decida di provarci ancora, si riponga nel cassetto una lettera già scritta e si guardi al futuro con un pizzico di rinnovata fiducia.

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Un albo che nella veste a fumetti e nella manifesta brevità cela ricchezza e densità, che è in grado di arrivare diretto ma, soprattutto, di costringere a pensare, tornare sopra, riflettere. Ha la virtù dell’immediatezza dei balloon e, parimenti, dell’indugio che invece richiede un testo complesso, ricercato in alcuni punti, metaforico, ardito.

Così come a doppia faccia sono le illustrazioni: da un lato chiare, semplici e pulite, bianche nere e grigie, racchiuse in vignette che si susseguono ordinate, senza sbalzi e sovrapposizioni che sovente si trovano nei libri grafici e che, se non ben lavorate, possono indurre in lettore in difficoltà e confusione. Allo stesso tempo però sono disegni da osservare attentamente, che celano dettagli simbolici, particolari immaginifici importanti per rendere la narrazione calzante e vicina alla tematica trattata.

D’altra parte qui non si racconta solo una storia ma si esplora soprattutto come i protagonisti vivono la storia, è uno spazio dell’anima, del pensiero e del cuore. Per questo non rendibile con espressioni comuni ma, meglio, con quelle che appartengono ai sogni, ai turbamenti, alle conquiste.

Il libro fa parte della collana Leggimi! Graphic che utilizza accorgimenti di alta leggibilità in modo che il prodotto possa essere utilizzato anche da chi presenta difficoltà nella lettura o che ha piacere di…leggere facile!

(età consigliata: da 11 anni)

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