Purtroppo giunge un giorno in cui comprendiamo che i caratteri non cambiano d’improvviso, che il nostro desiderio non può orientare a suo piacimento le volontà degli altri, tante sono le cose che su queste volontà premono e alle quali esse non sanno resistere.
Perché ho smesso di leggere Proust?
Perché non mi piace essere sezionata.
Perché ogni parola era un colpo di bisturi al cuore.
Perché Swann ero io.
E sentire qualcuno che ti rovista lì, nell’anima, che mette nero su bianco quello che hai dentro, che ti fa ripercorrere tutte le tappe della tua personale Via Crucis… no, non va bene.
Non fa bene.
Infliggersi (o infliggere) un supplizio tale è da scellerati.