- Dormire.
Difficilmente chiamo la realtà, come il cane, e ululo anche. Come mi piacerebbe stabilire il dialogo del nobile e del barcaiolo, dipingere la giraffa, descrivere le fisarmoniche, celebrare la mia musa nuda e attorcigliata alla mia vita di assalto e resistenza. Così è la mia vita, il mio corpo in generale, una lotta desta e lunga, e i miei reni ascoltano. Oh, Dio, quante rane abituate alla notte, che fischiano e russano con gole di esseri umani a quarant’anni, e che angusta e siderale è la curva che fino al più lontano mi circonda! Piangerebbero sul mio caso i cantori italiani, i dottori d’astronomia circondati da quest’alba nera, definiti fino al cuore di questa acuta spada. E poi quella condensazione, quell’unità di elementi della notte, quella supposizione posta dietro ogni cosa, e quel freddo così chiaramente sostenuto da stelle. Esecrazione per tanti morti che non guardano, per tanti colpiti dall’alcool o dalla infelicità, e lode al notturno, all’intelligente che io sono, sopravvissuto adoratore dei cieli.
I N D O V I N A L’ I N D O V I N E L L O:
C H I E’ L’ A U T O R E ??????????????
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L U N A S T A S E R A
E’ la Luna
stasera
a farmi compagnia
lacrimosa la vista
segue trista
la traiettoria che si alza
da levante
sotto il cavo
rasenta lo spigolo dirimpetto
sovrasta il tetto.
Ti rivedrò
bianca e tonda
luminosa
nell’ora di mattina
sollecitare il mio risveglio
solitario
di Principe fortunato.
-Renzo Mazzetti-
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