Magazine Cultura

Adorata Nemica Mia: Marcela Serrano e l’Universo delle Donne

Creato il 12 novembre 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Adorata Nemica Mia: Marcela Serrano e l’Universo delle Donne

Ogni data del calendario può riportare nella nostra mente una rievocazione bella o da dimenticare. La vita scorre, come sempre, legata a un numero o a un evento. Ogni data è il ricordo di un giorno, di un mese, di un periodo o di un momento. Nessuno ne è immune, nemmeno i personaggi di fantasia riportati nella raccolta di racconti della scrittrice cilena Marcela Serrano, Adorata nemica mia, pubblicata in Italia da Feltrinelli (2013) e tradotta da Michela Finassi Parolo e Tiziana Gibilisco.

L'autrice nasce nel 1951 a Santiago del Cile ma la sua formazione culturale e professionale non è per nulla facile poiché deve lasciare il Cile nel 1973 a causa del golpe militare e ve ne fa ritorno solo quattro anni dopo. Riprendendo gli studi abbandonati, comincia a scrivere, ottenendo un ottimo riscontro di critica e pubblico con il suo primo romanzo, Noi che ci vogliamo così bene (1991).

Adorata nemica mia è un'opera tutta al femminile, infatti ruota attorno a una trapunta immaginaria imbastita da un gruppo di donne di tutte le età. Sono donne che condividono fra loro l'amicizia, le delusioni, la solitudine, la paura dell'abbandono e le aspettative di un futuro roseo e privo di cattiveria. Sono venti racconti su un mondo femminile quasi fragile, legati fra loro da fili interiori immaginari e deboli. Come debole sarà la narrazione, fatta di brani che hanno un inizio corpulento, per poi perdersi nel finale, lasciando il lettore smarrito e vuoto. Forse è cosa voluta dalla stessa autrice che ripropone il suo vissuto, culturalmente altalenante, nascondendolo tra le pagine.

La Serrano scruta le sue donne, proprio come farebbe uno psicologo in cerca di una verità nascosta, e quello che ne viene fuori sono i ritratti, forse un po' irreali, della vita femminile: sono tutte donne diverse quelle descritte, alle prese con i grandi o i piccoli problemi della vita. Sono quasi tutte fragili, come Ana María, una donna matura che tutti i giorni cura gelosamente il proprio corpo tra dieta e fitness ma che sotto chili di lacca convive con il suo incubo peggiore: l'idea di essere abbandonata dal marito.

La raccolta scorre attraverso dei racconti di vita quotidiana, scritti con un linguaggio tormentato, stanco, privo di entusiasmo e di slancio vitale come l'esistenza di queste donne. Ha però il dono, come tutte le opere a più voci, di raccontare un mondo intimo e variegato. Lasciando nel lettore una commozione nascosta, oppure il gusto di tutta la rabbia repressa per una libertà che forse mai arriverà.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :