Per favorire i rapporti tra i giovani e le persone anziane nel 1983 la Fondazione Pubblicità Progresso sviluppò la campagna “Adotta un nonno”. Essa venne rivolta principalmente ai bambini, con lo scopo di fare in modo che essi potessero venire a contatto con realtà diverse dalle loro e aiutare le persone anziane ad uscire dalla solitudine. Si voleva porre l’attenzione sui problemi riguardanti le persone appartenenti alla terza età, per cercare di abbattere le barriere dell’isolamento sociale sfruttando un contributo e un’interazione coi più giovani. La campagna venne lanciata nell’inverno di quell’anno, e il notevole successo ottenuto spinse a far si che essa venisse prolungata sino all’estate con una grande adesione delle emittenti televisive, dei giornali e delle radio.
http://www.pubblicitaprogresso.org/filmplayer.aspx?id=34&nomeFLV=campagne/34/tv_34
Lo spot televisivo realizzato presenta una curiosità riscontrabile nei nostri giorni, la prima sequenza raffigurerà i protagonisti coinvolti nelle vicende e lo schermo sarà suddiviso verticalmente in due sezioni, ognuna delle quali presenterà il soggetto, quest’immagine appare curiosa perché ci porterà alla mente la famosa “intervista doppia” proposta dal programma Le Iene, e non è da escludere che il programma si sia ispirato proprio a tale sequenza, ciò caricherà l’immagine di una forte valenza positiva in quanto sarà un elemento in grado di creare una sorta di attualità con il presente. La vicenda dell’incontro comincerà in un parco dove il bambino incontrerà l’anziano e intraprenderà una passeggiata con lui, ciò avverrà naturalmente sotto il consenso dei genitori che osserveranno l’andamento con un sorriso. La scena si sposterà poi all’interno dell’abitazione del signore, in un supermercato, dove il bambino aiuterà l’anziano con le buste della spesa, poi il bambino sarà impegnato in commissioni per l’anziano, si sposteranno in un giardino, lungo un fiume per andare a pesca, giocheranno a carte, a braccio di ferro, ascolteranno musica assieme e infine si troveranno in una stazione ferroviaria per mostrare al bambino il lavoro che faceva l’anziano in passato. Ci sarà in questo modo un crescendo di confidenza tra i due. Lo spot si chiuderà con la stretta di mano tra i protagonisti, in modo da sancire un accordo tra i due.
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Nello spot radiofonico noteremo immediatamente l’utilizzo della stessa musica proposta nello spot televisivo. La voce narrante verrà intervallata da quella del bambino protagonista dello spot pubblicitario. Il tono apparirà molto pacato, calmo e rilassato. Sembrerà quasi consigliare ai più piccoli di agire per aiutare gli anziani in quanto tale azione sarà in grado di arricchire entrambi.
Lo spot televisivo apparirà meno efficace nella società moderna, nessun genitore sarebbe più disposto ad affidare il proprio bambino nelle mani di uno sconosciuto, anzi saranno ben attenti a difenderlo dagli estranei. Questo è dovuto anche alle numerose vicende di cronaca avvenute in questi ultimi trent’anni che sono andate a cambiare la nostra cultura, un bambino nelle mani di uno sconosciuto potrebbe venir infatti accusato di pedofilia. Anche lo spot radiofonico non sarebbe efficace, gli elementi deboli saranno la musica e il tono della voce, le pubblicità moderne infatti non intendono più creare atmosfere oniriche come in questo caso, esse cercheranno principalmente di colpire e shockare lo spettatore con toni e musiche d’impatto. Discorso a parte andrebbe fatto per la campagna pubblicitaria avviata tramite la stampa. Nonostante le varie considerazioni essa è tendenzialmente attuale, la grafica utilizzata appare ancora molto moderna grazie ad un sapiente uso della disposizione delle immagini e dei colori, basterebbe cambiare i protagonisti ed essa potrebbe esser facilmente riproposta nella nostra società.
Carlo Serra