Arzanà è il nome antico, tramandato da Dante nella Divina Commedia, dell’Arsenale di Stato della Serenissima. L’Associazione che ne ha assunto il nome ha quale sua finalità statutaria il recupero, lo studio e la conservazione del patrimonio navale tradizionale veneziano.
Venne fondata a Brest nel 1992, in occasione del secondo raduno mondiale delle imbarcazioni d’epoca; costituita da una quarantina di soci e da numerosi collaboratori e simpatizzanti, l’Associazione (non profit) Arzanà ha acquisito negli ultimi vent’anni una cinquantina di imbarcazioni d’epoca, da pesca e da lavoro in legno, a vela e a remi, preservandole da sicura distruzione, nonché attrezzi, strumentazioni e altri reperti d’interesse storico-etnografico provenienti da squèri o botteghe artigiane che hanno cessato l’attività, con l’intento di destinare in prospettiva questo residuo patrimonio della tradizione marittima veneziana al Museo Nazionale della Civiltà dell’acqua, previsto all’interno dell’antica Casa dell’Arsenal della Serenissima e in altri spazi di Venezia, d’intesa con la Marina Militare, l’Istituzione per la conservazione della gondola, l’Amministrazione comunale, l’Istituto italiano di archeologia e etnologia navale e varie altre realtà associative veneziane.
La gran parte di queste collezioni sono frutto di recuperi, ritrovamenti o donazioni effettuate da privati cittadini; altre sono depositi temporanei notificati dalle competenti
Soprintendenze, attualmente conservati nella sede museale dell’Arzanà in calle de le Pignate a Cannaregio: un antico cantiere navale – in veneziano squèro – attestato fin dal
Quattrocento e attivo fino al 1920, dove operava una delle più importanti dinastie di
costruttori di gondole di origine bellunese: i Casal dei Servi.
Fra le numerose tipologie d’imbarcazioni acquisite dall’Arzanà, nei pressi della sede
sociale, nell’Arsenale e in varie altre sedi si conservano barche da seràgianti, batèle,
batelóni, bragàgne, bragozzi, s-ciopòni, topi, puparìni, gondole d’epoca (fra le quali la
replica filologica di una gondola del Settecento), nonché altri numerosi tipi navali ormai
scomparsi dalle nostre lagune o conservati ormai in un unico esemplare.
Una decina di queste imbarcazioni sono stabilmente mantenute in acqua e restaurate con
metodi tradizionali, a disposizione di soci e simpatizzanti e per la compartecipazione ad
iniziative culturali e rievocative, ma anche per dimostrare che Venezia può e deve essere
percorsa e conosciuta nel modo più appropriato e compatibile.
L’Arzanà, che persegue le sue finalità mediante autotassazione dei soci e contributi offerti
da simpatizzanti, lancia un appello a Enti, Associazioni, Fondazioni e privati che
intendessero contribuire al restauro e manutenzione delle proprie imbarcazioni d’epoca,
legando il proprio nome alla formula “Adopt a boat”. Le imbarcazioni d’epoca così
salvaguardate vengono messe a disposizione dei benefattori per le loro esigenze.
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