Due anime fatte l’una per l’altra, e che si cercano eternamente senza riuscire a trovarsi mai, s’incarnano in corpi diversi, in ere diverse, in vite diverse, ma sentono il reciproco richiamo.
E’ una formula che funziona sempre, in narrativa, ma che Aurora Prestini, giornalista di origine lombarda, usa addirittura per scrivere la storia di una città, la sua, Venezia. Una parte della quale è questo struggente romanzo, Adrion cerca Nezia…una storia d’amore (Gruppo Albatros Il Filo, 2008)
Ed è la Venezia bizantina della prima metà del XII secolo, la Venezia che partecipa alle Crociate e che subisce l’influenza dell’Oriente greco e musulmano, lo sfondo per l’avventura di Astarte, schiava di origine musulmana inviata dalla sua padrona via dalla Gerusalemme assediata dai Cristiani: suo compito sarà ricreare in terra cristiana il Giardino delle Delizie, pieno di frutti capaci di dare la vita, ma anche la morte. Come in una fiaba delle Mille e una Notte, in realtà la bambina ignora chi sta portando davvero con sé: un “genio del giardino”, la Regina dell’Ibisco Nero, che dovrà sguinzagliare contro i Cristiani per vendicare la conquista di Gerusalemme. Doveva essere una pedina e null’altro, la piccola Astarte, il “cavallo di Troia” che avrebbe portato in una qualsiasi famiglia cristiana la vendetta dell’Islam. Fatima non poteva sapere che gli “infedeli” non avrebbero visto una “cosa” in quell’esserino, ma una creatura; una creatura da allevare, da educare, una creatura da amare.
Un altro sarà il compito che aspetta Astarte. Il suo nome è Nezia, figlia del mercante che l’accoglie e sorella di Marcello, che diverrà suo marito. Non è una ragazza come le altre. Bambina e donna allo stesso tempo, sembra nascondere un segreto, un segreto celato dietro la sua nascita. Ribelle a qualsiasi proposta di matrimonio, per una sola ragione, apparentemente senza senso: “Io sono innamorata del mare”.
Astarte non lo può sapere, ma questo amore è più antico della nascita stessa di Nezia. Perché è Nezia ad esser più antica ancora della sua nascita, e così Adrion, il suo amato, il quale altri non è che lo spirito del Mare Adriatico. Un amore che è nato con Venezia, città consacrata a Venere, come Nezia, consacrata alla dea fin dal grembo materno. Consacrata al tragico amore per uno spirito, lo Spirito del Mare.
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