“Ogni mattina, quando apro gli occhi su quello che chiamano un nuovo giorno, ho voglia di richiuderli e di non alzarmi dal letto. Eppure devo farlo”.
È uscito nei primi giorni di giugno 2014, edito da Bompiani, l’ultimo romanzo di Paulo Coelho “Adulterio”. Lo scrittore brasiliano affronta il tema del tradimento, mettendo in luce il lato oscuro di una donna che, in apparenza, ha tutto. Linda è giovane, è bella, elegante, ha un marito affettuoso e due splendidi figli.
Vive a Ginevra, un Paese “sicuro” quale la Svizzera, dove svolge l’attività di giornalista per una testata importante, che ama. Avrebbe ogni cosa per essere felice, eppure non riesce ad esserlo.
Il “male oscuro” si impossessa di lei in un imprecisato giorno di autunno, nel bel mezzo dei suoi 31 anni; un’insoddisfazione esistenziale che la porterà all’adulterio, illudendosi di poter ritrovare quella “passione” che le manca, fra le braccia di Jacob, suo fidanzatino dei tempi della scuola, ora divenuto un politico di successo.
La donna inizia in pratica a mettere in dubbio la quotidianità e la prevedibilità dei suoi giorni. Non riesce più a sopportare il fatto di dover fingere di essere felice. È una parte che all’improvviso le va stretta, e così entra in crisi. “Adulterio” si rivela come un viaggio interiore alla scoperta dei propri sentimenti, anche quelli più scomodi e biechi da ammettere ed assecondare.
Una “redenzione” finale conquistata attraverso tutte le emozioni umane, esplorate e sperimentate fino in fondo. Senza riserve. Convincente Coelho nei panni di una donna, infatti il libro sembra proprio scritto da un autore di sesso femminile, con tutte le contraddizioni tipiche di una moglie ormai travolta dalla routine familiare.
Linda risulta un personaggio ostico, anche soltanto da sopportare, poiché avrebbe tutto, ma sembra disprezzarlo. Eppure in questo suo “non negare nulla” sta proprio la “nobiltà” dei suoi sentimenti di donna imperfetta. Non nasconde la parte peggiore di sé, come farebbe, per difendersi, la maggior parte della gente.
Il messaggio di Coelho, che per essere felici o per ritrovare se stessi occorra passare attraverso una fase in cui si tradisce il partner, non è proprio edificante. In tutta sincerità, ho conosciuto un Paulo Coelho che ha impartito insegnamenti migliori di questo. Attuale il tema, così come la depressione che colpisce molte donne stanche di un matrimonio piatto, ma se tutte dovessero arrivare a tanto, forse il matrimonio stesso non avrebbe più alcun senso di esistere.
Stupisce la figura del marito, comprensivo e paziente fino all’inverosimile, ma totalmente passivo, quasi non volesse riscattarsi da quell’immagine che ne dà la moglie, confermando la mancanza di azione e imprevedibilità che lei lamenta. Lo stile scorrevole e sicuramente piacevole, attira l’attenzione del lettore grazie ad alcune citazioni letterarie che ancora una volta dimostrano la vasta cultura dell’autore.
Per il resto, la storia fa sicuramente riflettere, anche se occorre augurarsi che una donna, per andare alla ricerca di sé, non debba umiliarsi e cadere nella depravazione come fa Linda, la protagonista di questa storia. Almeno, non necessariamente e non obbligatoriamente, come invece l’autore vorrebbe suggerirci. Sarebbe già una grande consolazione per tutto il genere femminile.
Written by Cristina Biolcati