Magazine Adolescenti

Adulti e figli adolescenti

Da Simonetta Frongia
Adulti e figli adolescentiL'adulto di fronte ai propri problemiUn adulto che si trova a vivere con un adolescente deve necessariamente riproporre a se stesso alcuni conflitti precedenti. Un figlio che cresce dà al genitore la misura del tempo che passa e diventa un "nuovo adulto" che propone, critica e giudica. Anche il nucleo familiare per adattarsi deve sopportare cambiamenti importanti.Il genitore risponde ai cambiamenti del figlio con diversi comportamenti:· con l'entusiasmo per i progressi e la maturazione del suo "bambino".· Con il rimpianto per l'autorità perduta nei confronti del giovane che preferisce fare da sé.Il genitore maturo fa in modo che l'adolescente abbia, senza ricatti, lo spazio necessario per "costruire" la propria identità, con la consapevolezza che eventuali suoi sbagli non distruggeranno l'amore dei suoi genitori. La relazione disturbata con l'adultoLa relazione dell'adulto con l'adolescente è caratterizzata da alcuni problemi ricorrenti appartenenti a tre aree principali:· area dell'inclusione (comprende i tentativi dell'adulto di tenere sotto controllo il giovane anche relativamente alle situazioni più personali, comprende i tentativi di trattare il giovane come un bambino e la mancanza di disponibilità ad accettare il bisogno di autonomia).· Area dell'esclusione (comprende quelle situazioni in cui il giovane si sente messo da parte perché ignorato o perché non considerato in grado di prendere una posizione, segue l'emarginazione dalla vita familiare).· Area dell'uso arbitrario dell'autorità (comprende quei comportamenti che mancano di rispetto al giovane come persona: imposizioni, rimproveri, percosse, umiliazioni).Per quanto riguarda le modalità d'uso della forza esiste una scala con agli estremi una situazione "autocratica" da un lato e "indifferente" dall'altro:·
  • modalità autocratica: l'adolescente non partecipa in nessun modo alle decisioni che lo riguardano.
  • Modalità autoritaria: l'adolescente può contribuire in alcune situazioni che lo riguardano anche se la decisione finale spetta solo all'adulto.
  • Modalità democratica: l'adolescente è invitato dall'adulto a rendersi partecipe delle decisioni del nucleo familiare.·
  • Modalità egualitaria: non c'è differenza d'importanza tra l'opinione del figlio e quella dei genitori.
  • Modalità permissiva: l'adolescente ha per le decisioni a lui riferite responsabilità maggiori rispetto ai genitori.
  • Modalità laisser faire: l'adolescente è libero nelle decisioni che lo riguardano.

ConclusioniL'adolescente, nel passaggio dal controllo parentale all'autonomia nei valori e nel comportamento, deve liberarsi anche dal controllo emotivo dei genitori. Per raggiungere questo risultato cerca e trova nel gruppo un sostegno ed una sicurezza che lo aiutano a vincere queste invisibili barriere emotive di resistenza che spesso i genitori erigono. I genitori ponendo spesso queste barriere emotive a livello inconscio, non riescono a comprendere questo atteggiamento e, con comportamenti repressivi, talvolta aumentano le difficoltà. I genitori invece dovrebbero cercare di vivere i naturali conflitti come una normale fase di sviluppo dei figli verso l'autonomia, cedendo via via il controllo in funzione della maturità acquisita dall'adolescente. Il problema sta nel fatto che il giudizio su tale maturità si basa su una percezione influenzata dalle stesse barriere emotive che possono essere inconsce ....
Suggerimenti per i genitori fate in modo che in famiglia si instauri un clima di onestà, rispetto reciproco e mutua collaborazione tra voi e vostro figlio;
favorite l'autonomia e l'affermazione di sentimenti ed aspirazioni (nei limiti consentiti dall'età) da parte di vostro figlio;
incoraggiatelo a parlare con voi quando è giù di morale o scoraggiato;
insegnategli la responsabilità per le proprie cose e per quelle di casa;
insegnategli ad occuparsi delle faccende di casa;
insegnategli che ogni situazione ha dei limiti e che questi vanno accettati;
mostrare sempre un buon accordo col l’altro genitore;
stabilire sempre regole chiare, non troppo restrittive, da concordare in anticipo con i ragazzi e che prevedano sanzioni realmente applicabili;
avere flessibilità nei comportamenti, adattandoli all’umore dei figli;
fornire consigli utili nei momenti di difficoltà, anche se i figli non sembrano propensi ad accettarli;
avere un atteggiamento comprensivo e consolatorio nei confronti dei ragazzi.


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