Aem, bordata di Bordi contro il teleriscaldamento, la discarica e l’inceneritore. Ma i cinque anni di mandato sono finiti

Creato il 30 maggio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Cremona non ha mai avuto, se non erro, assessori alle politiche ambientali realmente liberi, autonomi, forti, indipendenti. Al contrario, i sindaci hanno semplicemente coperto il ruolo con persone di buona volontà ma senza forza politica, ad esempio ci sono stati assessori nominati dal sindaco e non eletti in consiglio. In Comune come in Provincia. Ora Bordi ringiovanisce, torna ai tempi del comitato contro l’inceneritore, del quale faceva parte, ma quel che interessa – immagino – è se l’inceneritore verrà spento in tempi ragionevolmente rapidi, non se Bordi abbia avuto buone intenzioni o no. In cinque anni l’amministrazione Perri non ha ottenuto nulla di buono dall’Aem. Il teleriscaldamento, che non funziona come riconosciuto dallo stesso Comune, ha rischiato di danneggiare economicamente in modo rilevante non poche famiglie, tanto che si sono staccate.

A che serve oggi sfogarsi su Facebook?

L’inceneritore resta chissà fino a quando. E la discarica di Malagnino secondo l’ex sindaco di Vescovato Superti doveva essere ampliata su territorio di Vescovato. Il nuovo sindaco Mariagrazia Bonfante non era affatto d’accordo, quand’era all’opposizione.

https://www.facebook.com/francesco.bordi.60?hc_location=timeline

Cremona 29 maggio 2014

Di discariche, inceneritore e teleriscaldamento.

Partendo dalla nota inviata da LGH/AEM il 20 maggio, in merito alla delibera del Consiglio Comunale, sulle Linee Giuda Rifiuti, del 30 gennaio, in cui la stessa conferma la propria disponibilità a collaborare con il Comune di Cremona “agli studi ed approfondimenti … in relazione ……….. dell’impianto di incenerimento rifiuti di Cremona …….ai sensi del Protocollo approvato dalla Giunta della Regione Lombardia”, però tuttavia rileva che “si è omesso di procedere ad una analisi degli inceneritori / termovalorizzatori installati nel territorio della Regione …………… ma si è deciso di considerare ……………….. il solo impianto di proprietà di LGH, senza che di ciò sia stata fornita alcuna motivazione, NON POSSIAMO PERTANTO ESIMERCI DALL’OBBLIGO DI VALUTARE OGNI AZIONE NECESSARIA A SALVAGUARDIA DEGLI INTERESSI DELLE SCRIVENTI SOCIETA’” ……….. mi viene spontaneo fare un’analisi sui comportamenti e sulla metodologie adottate in questi anni.

1 – Di tutto quanto richiesto nelle Linee Guida Rifiuti, approvate dal Consiglio Comunale, non abbiamo ancora avuto riscontro sui seguenti punti:
· estendere la raccolta differenziata con modalità porta a porta su tutto il territorio urbano con le modalità con cui affrontare la parte più delicata del territorio urbano, il centro storico, … ;
· raccolta separata dei pannolini/pannoloni ….. ;
· passaggio dall’attuale sacco grigio per il rifiuto residuo a contenitore individuale o sacco con sistema RFID (con chip passivo) e controllo del numero di svuotamenti. ……;
· avvio della sperimentazione per l’ introduzione della tariffa puntuale per le utenze domestiche e non domestiche già a partire dal 2014, in fase sperimentale e definitivamente dal 2015,
· raccolta multimateriale in base al numero di abitanti:
1. con cassoni scarrabili; ………………,
2. nelle attuali isole/piazzole ecologiche con sistemi di pesatura/conferimento a tessera individuale……… ;
· studio e verifica per l’utilizzo di impianti di selezione del materiale differenziato (plastica, carta, vetro, ecc.) per aumentare il valore del riciclato e facilitarne la collocazione sul mercato,
· · ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche (RAEE),
· verifica fattibilità per realizzare un impianto sul territorio provinciale, centro trattamento beni durevoli per la riparazione ed il riuso di oggetti che possono avere una seconda vita (mobili, ecc.) e possono essere reimmessi nei cicli di utilizzo, ………………………;
· trattamento della frazione umida verifica impianti e costi, valutare se verso impianti biogas (borsino rifiuti) o impianti compostaggio o altre tipologie di trattamento,
· · trattamento del rifiuto residuo, con tecnologia “trattamento meccanico biologico” ………………………… .

2 – Il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, il dossier di Legambiente su gli inceneritori del novembre 2013 che analizza i dati contenuti nel piano regionale e la Deliberazione Consiglio regionale 3 dicembre 2013 – n. X/209 (Risoluzione inerente al programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR)), menzionano tutti gli impianti presenti sul territorio lombardo e non solo quello cremonese (risoluzione, cosi come per la Deliberazione Regionale X/63 del 2 luglio 2013 inerente gli interventi in materia di rifiuti, proposta dal M5S e approvata all’unanimità grazie all’intervento dell’assessore regionale Terzi).

3 – E’ basilare mettere in atto uno studio tecnico ed economico-finanziario volto a definire nuove soluzioni per alimentare il teleriscaldamento per la quota oggi coperta dall’impianto di incenerimento. La questione è prioritaria per il nostro Comune. Sono notizie recenti le decisioni di altri condomini di staccarsi dal teleriscaldamento. Gli attuali sistemi (es. pompe di calore) offrono rese superiori al teleriscaldamento a prezzi inferiori. Questo deve spingere chi governerà la città ad aprire un tavolo di lavoro aperto a tutte le forze politiche, con eventuali consulenze super partes, che studi la reale efficienza del sistema, i prezzi e soluzioni migliorative o integrative. Un approccio razionale e di buon senso, adottato dalla stessa Regione con lo studio sul “decommissioning” dell’inceneritore.. Non è più possibile frenare lo sviluppo lasciando che i costi ricadano sui cittadini, soprattutto su chi vive in condizioni disagiate.

4 – Il punto sopra si collega al problema dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. Bisogna spingere l’acceleratore sull’efficientamento e di conseguenza sul risparmio che il singolo può avere nei consumi di luce e gas. Perché altre compagnie offrono kit per la sostituzione delle lampadine con luci a LED anticipando la somma necessaria e trattenendo il costo frazionandolo sulle future bollette, oppure perché la società che eroga servizi non può funzionare come ESCO ed anticipare il costo per la riconversione di impianti non efficienti e ad alto consumo con impianti di nuova generazione guadagnando sulla forbice del risparmio energetico allungando i tempi di ammortamento?

5 – Le partecipate non devono fermarsi su vecchie convinzioni ma devono guardare al futuro rendendo più performante e trasparente il servizio pubblico che offrono. Gli schemi convenzionali discarica/inceneritore/teleriscaldamento sono stati sorpassati dal tempo che ci ha dimostrato che non si trattava di soluzioni definitive ma di un passaggio, una strada di transito, un rimedio momentaneo, verso un processo evolutivo molto più avanzato. Bisogna aprirsi ad ogni altra possibilità, che man mano viene portata a conoscenza, senza seguire una logica di puro e solo guadagno che non ha ragione di essere nella mission di un azienda pubblica, che deve essere pubblica non solo sulla carta ma nel cuore di tutti i cremonesi.

Gli sforzi da me fatti in questi cinque anni, hanno avuto successo grazie all’interessamento avuto dal sindaco Oreste Perri che si è speso in prima persona per la risoluzione delle problematiche ambientali.
Francesco Bordi


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