Il ministero della Difesa di Parigi conferma le azioni in corso sulla capitale del califfato in Siria. Dagli Stati Uniti supporto logistico a sostegno dei raid (Fonte: corriere.it)
Mirage in azione
L’aviazione francese ha compiuto poche ore fa attacchi contro posizioni dell’Isis a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. Lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Parigi. La Francia era già da tempo impegnata in attività militari in Siria - e questo è stato tra l'altro indicato come il principale motivo alla base degli attentati di venerdì sera - ma i nuovi raid vengono visti come una risposta diretta alle ultime azioni dei terroristi, che hanno provocato 129 morti e circa 300 feriti. Lo stesso presidente François Hollande, nel suo intervento a caldo dopo le stragi, aveva fatto sapere che la risposta dell’Eliseo sarebbe stata «determinata e spietata». E pure il primo ministro Manuel Valls aveva lasciato intendere che una reazione non avrebbe tardato ad arrivare parlando di una «guerra che intendiamo vincere».
Il supporto degli Usa - Secondo le prime informazioni, almeno dieci cacciabombardieri avrebbero sganciato una ventina di bombe su un centro di comando e su un campo di addestramento dell’Isis.Gli aerei sarebbero partiti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania e questo lascerebbe pensare ad un coinvolgimento dell’intera coalizione anti-califfato. Il Wall Street Journal ha fatto sapere che gli Stati Uniti stanno fornendo alla Francia dati di intelligence per i raid in Siria.
Nel pomeriggio di domenica Washington e Parigi avevano annunciato di avere trovato, dopo una telefonata tra il segretario alla Difesa americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, un accordo sui «passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere di qui in avanti per intensificare la loro azione contro l’Isis». E più o meno in contemporanea ad Antalya, in Turchia, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, a margine del vertice del G20 hanno avuto un confronto al termine del quale, pur con le rispettive divisioni, hanno definito «imperativo» il raggiungimento di un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria.
Gli obiettivi dei raid - Gli attivisti anti-Isis di Raqqa affermano che la gran parte dei centri nevralgici dello Stato islamico «sono stati bombardati» e che la città si ritrova senza corrente elettrica. Ad essere stati colpiti, sempre stando alle informazioni diffuse dai gruppi che si oppongono al Califfato, sarebbero stati in particolare lo stadio, un edificio politico, un museo e un ospedale. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime.