Frauke Petry. Donna, populista, alla guida del terzo partito di Germania. Non solo Marine Le Pen, anche nel Paese di Angela Merkel sta prendendo piede l’estremismo di destra. Ed ha il volto di Frauke Petry, giovane chimica tedesca, da luglio 2015 a capo di Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland), un movimento populista euroscettico nato nel 2013 e dal consenso crescente. Tenetela bene a mente perchè se ne se sentirà parlare molto, tra qualche mese.
Malgrado il benessere diffuso, complice la ‘paura’ dell’invasione dei migranti, AfD oggi è il terzo partito, veleggia attorno al 12%, in continua crescita. No all’Euro, controlli severi alle frontiere, no alla spegnimento delle centrali nucleari. Alcuni dei punti salienti del programma del partito.
‘Cerca di mantere una facciata borghese ma ormai non riesce più a limitare l’influenza dell’estrema destra’ scrive Der Spiegel. ‘Usare le armi per respingere i migranti ai confini’ ha detto la stessa Petry. Le dichiarazioni della segretaria sono state criticate anche da molti esponenti del suo partito. Non nel merito però. L’uscita sui profughi è stata ritenuta un errore tattico. Una idea giusta comunicata nel momento sbagliato. Ciò vuol dire che dentro AfD si cerca di ‘mascherare’ la vera anima razzista. Un pericolo per la Germania e per tutta l’Europa, se si pensa che in Francia il Front National è leader del panorama politico nazionale. Tempi bui si affacciano per il nostro Continente.