"Ai nostri clienti" con questa laconica intestazione si apre una breve lettera aperta, firmata da Steinberger CEO e cofondatore di Comixology (il principale distributore di fumetti digitali d'oltreoceano), pubblicata on-line sul blog della piattaforma digitale e scritta per fare chiarezza sulla controversa vicenda della presunta censura compiuta dalla nei confronti del numero 12 di Saga (albo che, come vi ho raccontato conteneva un paio di immagini - in formato ridottissimo - di rapporti sessuali tra due uomini), una vicenda che ha suscitato lo scalpore dei lettori e l'indignazione di Brian K. Vaughan .
Nel prosieguo la lettera Steinberger spiega: "nelle ultime ventiquattro ore c'è stato molto chiacchierio riguardo la decisione della Apple di bannare la nostra applicazione di fumetti dai suoi negozi on-line a causa di scene dal contenuto omosessuale. Questo è semplicemente falso, e ci fa piacere chiarire la vicenda. In qualità di partner della Apple abbiamo l'obbligo di rispettare le loro regole per le Apps e per i fumetti offerti attraverso le Apps. Basandoci su quanto noi avevamo compreso delle regole da loro imposte, noi abbiamo creduto che Saga #12 avrebbe potuto non avere le caratteristiche per essere disponibile nella nostra app. Per questo motivo abbiamo distribuito l'albo solo nel nostro webstore. [...] Ciò detto dovrebbe apparire chiaro che la Apple non si è rifiutata di distribuire Saga #12. Dopo che questa mattina ci siamo sentiti con la Apple siamo in grado di dirvi che la nostra interpretazione era errata. Sarete dunque lieti di apprendere che Saga #12 sarà molto presto disponibile negli App Store. Ci scusiamo con Brian k. Vaughan, Fiona Staples e con la Image Comics per ogni disguido che avremmo potuto generare.
In definitiva si è trattato di un chiaro caso di censura preventiva, un caso in cui, per evitare polemiche di ogni tipo con la Major digitale, Comixology ha sollevato un vespaio a dir poco esagerato.