Lo so vi ho fatto attendere per questa recensione, ma un libro così merita riflessione prima di una recensione, o ogni volta rischio di buttarla in farsa e sarebbe semplice, ma non lo farò, perché credo che un miglioramento, seppure piccolo ci sia stato:
Titolo: Affliction
Autore: Laurell K. Hamilton
Serie: ventiduesimo libro della serie di Anita Blake
Trama: Gli zombie che vengono risvegliati devono poi essere resi inanimati e sepolti di nuovo. Questa è la legge. Chiedete ad Anita Blake, poiché farla rispettare è il suo lavoro. Lei ha sempre considerato gli zombie abbastanza rivoltanti, ma mai particolarmente pericolosi. Non hanno mai causato la morte in agonia di un essere umano…prima d’ora.
Il padre di Micah, che lui non vede da anni, sta morendo, marcendo a causa di una strana malattia che i medici pensano possano essere un’infezione da zombie. Anita se ne intende di zombie, sono il suo lavoro, dal momento che è una rianimatrice di morti�, ma questi sono di un diverso tipo. Queste creature cacciano di giorno e sono forti e veloci quanto i vampiri. Se ti mordono, diventi come loro.
E’ possibile fermare questa epidemia? Persino Anita non lo sa.
La mia opinione:
Iniziamo con ciò che dovrebbe caratterizzare questo libro, un lieve ritorno al glorioso passato di Anita, quando lei non faceva sesso con ogni uomo che incontrava, ma risolveva dei casi in cui i colpevoli si supponeva fossero soprannaturali da cacciare e uccidere. Ah, che bei tempi!
C’è stato questo ritorno? E’ la grande domanda. In parte è la risposta. Ma giudicate voi stessi.
Facciamo due conti sui punti positivi del romanzo:
1. Anita va fuori sede, ma porta con sé i suoi uomini chiave, Micah, Jean Claude e Edward. e dove c’è Edward c’è azione senza sesso. Perciò seppure si tratta di un libro fuori sede non è un libro pausa e i personaggi più amati e importanti ci sono.
2. Non c’è Asher, né la maggior parte del cibo per ardeur di Anita. Punto molto positivo. Il primo è antipatico e gli altri non servono a nulla perciò meglio così.
3. Gli zombie saranno un argomento facile e di moda al momento, ma resta il fatto che con Anita ci stanno, cavolo resuscitare i morti è il suo potere….non si può accusare la Hamilton di sfruttare una moda trita e ritrita lei ci aveva pensato prima che fossero di moda perciò può usare gli zombie. E zombie significano azione, e più azione significa meno sesso.
4. C’è veramente più azione in questo libro rispetto ai libri precedenti ed è un’azione coerente, Anita agisce logicamente dando la caccia agli zombie e uccidendoli a destra e a manca, non le viene tutto servito su un piatto in questa indagine. Certo poi il cattivo non è proprio che sia nuovissimo…ma vabbè accontentiamoci. E sì diciamo che nei finali la Hamilton fa risolvere tutto ad Anita un tantino facilmente (cavolo Edward era lì pronto con il lanciafiamme e non glielo fa usare, che spreco!) ma ci siamo abituati.
5. Ci sono solo tre scene di sesso in tutto il libro, di cui una talmente meccanica da non eccitare nemmeno un ninfomane, con tutti quei mettiti di là, no lui deve stare lì, e tu lì, e poi io mi metto qui, va bene se faccio questo….sembrava più twister che non un amplesso. La terza scena di sesso è invece disturbante poiché, sfruttando una moda attuale, il bdsm, l’autrice fa giocare Anita con una pratica erotica pericolosa e letale, e per di più da sottomessa che a lei proprio non si addice. Scena bocciata in tutto. Per fortuna che c’era la seconda scena di sesso con Jean Claude che ripaga un poco le altre due, bella, romantica fatta bene. Se ci fosse stata solo quella sarebbe stato meglio. Ma erano solo tre contro la media di 5 o sei dei libri precedenti (Contando le orge come scena unica).
6. La proposta di matrimonio di Jean Claude che viene accettata da Anita senza dubbi, una pietra miliare di questa serie! Anita che non fa stronzate in campo sentimentale per una volta, lui chiede e lei senza remore o dubbi o filippiche dice sì e basta. I dubbi e i problemi poi sorgono, o non sarebbe Anita, ma il momento bello c’è stato.
Ok qui finiscono le cose positive che mi vengono in mente.
Di negativo c’è che Nathaniel è parecchio presente, che i poliziotti del luogo sembrano più interessati alla vita sessuale di Anita che non al caso, e che Micah che dalla quarta di copertina sembrava dover essere fulcro del libro con la sua famiglia in realtà non ha larghissimo spazio, e non è che la cosa mi abbia dato fastidio, non per lui, poverino, per carità lo adoro ma la sua famiglia, oddio la sua famiglia…………..da dove iniziare.
Primo la Hamilton gli ha inventato due parenti (oddio non ricordo se erano zii di secondo o primo grado) talmente bigotti da essere inverosimili al massimo, sono praticamente macchiette e sviliscono il libro. E poi i suoi genitori……. Laurell era veramente necessario creargli dei genitori coinvolti in un menage a tre (due uomini una donna), per così giustificare il menage a tre di Micah, Nathaniel e Anita? Mi sembra un tantino tirata come cosa. E poi il rapporto di Anita più che un menage è un rapporto poliamoroso aperto a una trentina di persone perciò……il parallelismo non è che regga proprio bene……Inoltre c’era bisogno di rendere Micah così innamorato anche di Nathaniel, e poi Laurell la vuoi finire di fare dire ad Anita Nathaniel e Macah le frasi:
Ti amo, ti amo di più, ti amo piùissimo?
I love you, I love you more, I love you most I love you mostest
No, perché io non ho nulla contro la regressione infantile, ma solo a piccole dosi e questa filastrocca già mi da la nausea.
E per concludere, i dubbi finali del matrimonio, sono logici fino ad un certo punto, ma è anche vero che mi hanno fatto ridere più delle relazioni di Beautiful rese in schema. Tanto che mi sono chiesta, ma fa più sesso e con più persone Brooke o Anita? La lotta è dura, perché probabilmente Anita ha più patners, ma Brooke ha avuto pure un botto di figli e conta doppio essere ancora così ninfomane dopo dieci gravidanze credo….
Lasciando perdere Beautiful, seguire i ragionamenti di Anita e Jean Claude che tentavano di districarsi tra chi voleva unirsi in matrimonio con chi era quasi surreale, togliendo il quasi. Anita si vuole unire con Jean Claude che si vuole unire ad Asher ma Micah che si vuole unire con Anita, può accettare di unirsi a Jean Claude ma non a Asher, mentre Nathaniel potrebbe unirsi con tutti, ma Nicky invece è indifferente alla cerimonia e Damian sarebbe eterosessuale e monogamo perciò……e qui ve l’ho resa semplice in realtà nel libro è peggio.
Bene qui concludo la mia opinione, contate i punti positivi e poi quelli negativi…..cosa vi sembra il risultato, un pareggio, o il meglio vince sul peggio? Oppure il contrario?
Io mi sento di dire che il meglio secondo me, vince di rotta di collo sul peggio, soprattutto se confrontiamo questo libro con quelli direttamente precedenti, ma certo la risalita è ancora lunga, c’è stato solo un primo passo.
Estratti dal romanzo:
Pensiero profondo di Anita mentre tira fuori dal bagagliaio dell’auto il collare di Nathaniel con soprascritto pussycat, lui lo adora nei giochi BDSM:
"Alcune donne si sentono amate se lavi i piatti senza bisogno che loro te lo dicano; alcuni uomini si sentoni amati che giochi ai videogame con loro, altri se compri loro un collare e un bel guinzaglio e li porti a spasso…."
Dialogo tra Edward e Anita poichè lei ha qualche remora ad usare su larga scala il suo potere da negromante, tema le possa piacere troppo:
"Ora vai a resuscitare gli zombie come la tosta negromante che sei" mi disse Edward con un buffetto sulla testa, ben sapoendo che odiavo quando faeva così.
‘Non toccarmi,’ gli dissi.
‘Scusa ma non ci posso fare niente se hai tutti questi dubbi. Ora vai a giocare con i vampiri e resuscita gli zombie così l’armata di non morti del negromante cattivo non mangerà tutta la città. ……Chi è il negromante più tosto del mondo?’
"Io."
"Dammi il cinque!"
Conclusione del libro con una massima di Anita che, dopo aver accettato la proposta di matrimonio di Jean Claude, ha il problema di decidere chi includere e chi escludere dalla cerimonia tra tutti i suoi e le sue amanti, e tra tutti gli uomini e le donne di Jean Claude:
"L’amore non arriva in una misura unica adatta a tutte le taglie di emozioni; ci sono diffenti tipi di amore, così come ci sono differenti tipi di persone. Stiamo cercando di trovare la misura giusta che possa includere tutte le persone della nostra vita, ma non è semplice. Esiste una misura extra extra extra large d’amore? Perchè qui noi parliamo di super misure o non vale neppure la pena di discuterne."