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Affondare nel cavo delle onde, nel silenzio quotidiano...

Creato il 19 aprile 2015 da Alessandro @AleTrasforini
"Siamo gli innumerevoli raddoppia ogni casella di scacchiera lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra
Non potete contarci: se contati aumentiamo, figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.
Nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto già siamo stati offesi faremo i servi, i figli che non fate le nostre vite i vostri libri di avventura.
Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino l’odore che perdeste l’uguaglianza che avete sottomesso.
Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso spaliamo neve, pettiniamo prati.
Battiamo tappeti raccogliamo il pomodoro e l’insulto noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo.
Noi siamo il rosso e il nero della terra un oltremare di sandali sfondati il polline e la polvere nel vento di stasera.
Uno di noi, a nome di tutti, ha detto 'non vi sbarazzerete di me va bene, muoio, ma in tre giorni risuscito e ritorno'.
In braccio al Mediterraneo migratori di Africa e di oriente affondano nel cavo delle onde. il pacco dei semi portati da casa si sparge tra le alghe e i capelli La terraferma Italia è terra-chiusa. Li lasciamo annegare per negare."
(Fonte: Emigrazioni, Erri De Luca)



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