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Affrari cinesi in Sierra Leone/ La colonizzazione che continua

Creato il 21 gennaio 2012 da Marianna06

I  figli del "Dragone" sono arrivati anche in Sierra Leone.

Infatti è ufficiale che nei prossimi mesi una società cinese investirà in Sierra Leone qualcosa come più di un miliardo di dollari, per avviare la realizzazione di una piantagione di alberi da gomma.

E, successivamente, anche di una risaia.

Ovviamente il positivo del progetto è la creazione di circa 100mila posti di lavoro.

E, se così sarà, ovvero niente utilizzo di manodopera cinese pare, non è  certo poco per un Paese che deve recuperare tantissimo, dopo anni di una terribile guerra civile, da cui non è molto che  è riuscito a venire fuori con una certa quale dignità.

L'annuncio ufficiale è stato dato dal ministero dell'Agricoltura e Foreste della Sierra Leone, facendo intravedere, nel lungo periodo, un prosieguo di attività che significerebbe inoltre la costruzione di scuole, ospedali e strade nella stessa zona e sempre ad opera del capitale cinese.

Si sarebbe preferito  certamente qualcosa di diverso dal monopolio economico-finanziario cinese in  Africa ma, come si dice in certi casi,  " a caval donato non si guarda in bocca".

E a Freetown e dintorni, specie nei villaggi rurali,  non ci  si può proprio permettere di fare troppi distinguo.

E questo quando gli stomaci brontolano per la fame e le pentole sul fuoco, nella maggior parte delle abitazioni, sono quasi sempre completamente vuote.

Il dilemma del prigioniero, insomma.

E, a differenza delle lobbie politiche, non troppa voglia di sorridere.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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