Un carabiniere e’ morto e altri due sono rimasti feriti in un attentato al campo d’addestramento della polizia afghana ad Adraskan, nell’Afghanistan occidentale. Il carabiniere scelto Manuele Braj, 30enne di Galatina (Lecce), residente a Gorizia con la moglie e il figlio di 8 mesi, effettivo al 13esimo reggimento ‘Friuli-Venezia Giulia’, e’ deceduto sul colpo, mentre il maresciallo capo Dario Cristinelli e il carabiniere scelto Emiliano Asta, rispettivamente della seconda Brigata Mobile di Livorno e del settimo reggimento ‘Trentino-Alto Adige’, hanno riportato gravi lesioni alle gambe e sono stati trasportati all’ospedale Usa di Shindand, dove sono ricoverati non in pericolo di morte. Il portavoce del contingente italiano ad Herat, colonnello Francesco Tirino, ha spiegato che si e’ trattato di “un razzo lanciato dall’esterno, andato a impattare nei pressi di una garitta di osservazione”. Alcune fonti locali hanno smentito l’attacco degli insurgents, ma lo Stato maggiore della difesa ha confermato che le verifiche condotte dal Weapons intelligence team hanno portato all’individuazione dei frammenti di un razzo da 107 millimetri. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa “con profonda commozione” la notizia, ha espresso i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto. “Il mio pensiero – ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti – va alla famiglia di Braj e all’Arma dei carabinieri, impegnata nell’importante missione di addestramento delle forze di polizia afghane”. “Manuele e’ stato colpito in modo vigliacco”, ha sottolineato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, “stava addestrando le truppe afghane contro il terrorismo. Questo era il suo lavoro, la sua missione: permettere a quel Paese di difendersi da solo. E il terrorismo lo ha ucciso”. “Abbiamo perso un giovane e valoroso italiano impegnato a costruire un futuro piu’ sicuro”, ha affermato il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Messaggi di cordoglio anche dai ministri Cancellieri e Riccardi, dai presidenti di Senato e Camera Schifani e Fini e da tutte le formazioni politiche. L’Idv ha parlato di “Vietnam italiano” e chiesto che il governo riferisca tempestivamente alle Camere.(ansa)
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