Sono passati quasi dieci anni ormai. Credo sia tempo di bilanci. Qual è il risultato dell’esportazione della democrazia? In Iraq c’è la guerra civile e assistiamo ad un inarrestabile imbarbarimento della nazione. In Afghanistan contiamo morti su morti e il Ministro della Difesa La Russa afferma candidamente che la zona dove è avvenuto l’ultimo fattaccio è “estremamente pericolosa”. Se dopo dieci anni di guerra – ribadisco guerra, non missione di pace – ancora esistono zone pericolose, anzi, si sono moltiplicare e il paese è ancora in mano ai Talebani per la maggior parte, non sarà il caso di rivedere non le “regole di approccio” ma l’approccio stesso al problema? Non avremo sbagliato qualcosa?
Luca Craia