Africa: la palma da olio assedia il Gabon

Creato il 27 marzo 2013 da Salvaleforeste

Un nuovo rapporto pubblicato da Brainforest mette in guardia sugli impatti dell'espansione delle piantagioni di palma da olio e di gomma in Gabon. Lo studio è stato realizzato da Brainforest in collaborazione con FERN e col World Rainforest Muvement. La foresta pluviale si estende sull'85% della superficie del Gabon. Essi ospitano numerose specie, e assicurano i mezzi di vita a oltre circa 300.000 persone, che vivono di piccola caccia, la raccolta, la pesca e di agricoltura di sussistenza.

Ma il governo del Gabon progetta di trasformare paese nel principale produttore di olio di palma di tutta Africa. Il "Piano strategico per un Gabon emergente" (Piano Stratégique Emergent Gabon, PSGE) varato dal Presidente, prevede di affidare di due conglomerati industriali la produzione di olio di pala e di gomma: la Olam, con sede a Singapore Olam e la controllata belga SIAT.

Nè le comunità locali, né le associazioni attive sul territorio sono state informate dei termini dell'accordo, e nessuno è in grado di sapere quali saranno i terreni ceduti ai due conglomerati industriali.

L'espansione delle piantagioni su larga rischia minacciare ulteriormente la già insufficiente produzione di cibo per la popolazione del paese, eliminando vaste aree di piccola agricoltura e minacciando importanti estensioni di foresta pluviale. "Questa foresta ci permette di sopravvivere e non possiamo perderla. Quando non potremo più piantare i campi, pescare il nostro pesce o cacciare, di cosa vivremo?" spiega un abitante di Doubou (presso Mouila). Di fatto, il calo della produzione alimentare minaccia la sovranità alimentare della popolazione in un paese che già ora è costretto ai importare gran parte del cibo che consuma.

Le comunità locali temono inoltre che sarà a rischio l'accesso all'acqua. Pur essendo in teoria un bene pubblico, la privatizzazione del suolo e l'abbattimento della foresta per l'espansione delle grandi piantagioni rischia do farne un bene raro e prezioso, sotto il controllo dei grandi gruppi industriali.


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