<< Noi investiamo sull'Africa perché pensiamo che sia doveroso per il nostro posizionamento geografico e geopolitico.
Se vogliamo combattere la povertà, sradicare il terrorismo, affermare valori condivisi l'Africa oggi è la priorità.
E dopo anni di assenza, l'Italia ci deve essere.>>
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, alla vigilia del suo ultimo viaggio in Africa(Nigeria,Ghana,Senegal)/Febbraio 2016
Ma il nodo da sciogliere a proposito di Africa,caro Matteo Renzi, sono le modalità dell'esserci, io replico.
Né buonismo caramelloso,né neocolonialismo sotto mentite spoglie.
Rapportarsi con i partner africani va fatto ma solo se lo si fa alla pari.
Nessuno è salvatore di nessuno nel mondo d'oggi.
E l'Africa ormai vuole camminare con le proprie gambe.
Gli errori politici da quella parte possono esserci e ci saranno e vanno messi in conto in partenza, perché il cammino democratico non è né semplice, né facile.
La democrazia all'occidentale,per ragioni storiche, lì è improponibile e lo sappiamo.
Da parte nostra, invece, ricordiamoci che inculturarsi,non è improvvisazione.
Questo quando le intenzioni ovviamente sono delle migliori e non c'è sospetto di"tornaconto" in un'unica direzione.
Che la "Cooperazione" di cui parli, insomma, sia effettivamente una "cosa seria".
Di esempi sbagliatissimi, infatti, in passato ne abbiamo avuti anche troppi.
E, diciamocelo, neanche poi così tanto lontani nel tempo.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)