Africa/ Pregiudizio Aids...duro a morire

Nonostante siano trascorsi circa trent'anni dalla scoperta del virus dell' Hiv, in Africa i contagi  purtroppo continuano a diffondersi.

Su 34 milioni di sieropositivi nel mondo, più di 20 milioni sono solo in Africa.

Avete una qualche dimestichezza con l'aritmetica... proprio quella elementare?

Sapete cosa significa 20 milioni di persone le quali sono destinate a morte quasi certa, nel giro di pochi anni, per mancanza di cure adeguate e anche, spesso,  a causa dei notevoli disagi logistici?

 Ospedali, centri di salute, dispensari non sempre ci sono sul loro cammino.

 Ecco perché, in mezzo a mille difficoltà, la cosa più importante, accanto alle cure, anche in Africa, è la prevenzione attraverso l'informazione e quindi la sensibilizzazione al problema.

Non che sia  facile. Ma comunque non bisogna demordere, se si vuole salve  dal contagio le giovani generazioni.

 E questo sopratutto nelle scuole e ovunque si verifichi, per un motivo o per un altro, una qualche forma di aggregazione.

Infatti, in Africa, quasi dappertutto, lo stigma che viene addossato alle persone malate di Aids  è terribile.

Allora la guerra permanente contro questo genere di flagello,  affatto meno grave di altri flagelli, deve essere assolutamente il cambiamento di mentalità.

Solo da una mentalità diversa- è bene non dimenticarlo- potranno scaturire comportamenti corretti e costruttivi  anche verso il "malato".

Malato ,che ha diritto alle sue cure e al "giusto" inserimento nel suo contesto sociale di riferimento, perché non è un uomo o una donna morta anzi tempo.

E ciò sarebbe bene tenerlo a mente anche...a casa nostra.

  A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)