“La realtà, come la sabbia di una clessidra, sfugge dalle sue dita sottili e cade. Il tempo lì non è il suo alleato.” – “After Dark” di Haruki Murakami
Dopo i misteri de La ragazza dello Sputnik, eccoci a raccontare il viaggio di una notte dei protagonisti di After Dark altro romanzo dal gusto surreale di Haruki Murakami. L’intento è di permettere ai diversi lettori di Oubliette Magazine di conoscere il misterioso mondo di questo scrittore giapponese capace di catturare chiunque si imbatte nei suoi romanzi di “scontrarsi” con parole ipnotiche, immagini suggestive, suoni invisibili ma presenti e luoghi incantevoli.
After Dark, come detto, è il viaggio di una notte, una sorta di “prima dell’alba” solitaria in una Tokyo colorata di diversi colori, nella quale si sovrappongono anche diversi quadri di vita, amicizia, amore, emozioni, lavoro e rispetto del prossimo. In questo viaggio notturno si incontrano le vite di diversi personaggi, personaggi solitari, ma allo stesso tempo alla ricerca di se stessi e del mondo che li circonda, di quei valori di vita che si vorrebbe percepire fino in fondo per trovare risposte a domande che non sempre risultano facili da trovare, Tutto come se fossimo chiusi dentro un sogno o come se stessimo guardando la nostra vita attraverso uno specchio.
Ma andiamo con ordine.
L’incipit del romanzo recita “Un giovane jazzista, un esperto informatico, una prostituta picchiata da un cliente, la manager di un love hotel, una ventunenne che vegeta in uno stato semicomatoso, e sua sorella, ragazza solitaria e inquieta. In una Tokyo aliena, nell’arco di una sola notte i destini di queste persone finiscono per incrociarsi facendo emergere un inatteso senso di umana solidarietà.”
Tutto ha inizio con la giovane Mari, ragazza solitaria, che trascorre le ore notturne leggendo un libro, seduta in un bar aperto tutta la notte. Sorge spontanea la domanda “Perché si trova li, solitaria, in quel momento?”. Domande che, andando più a fondo nella storia, potrebbero darci l’idea che la giovane stia fuggendo da qualcosa. Se sì, da che cosa e perché? Non è semplice decifrare il comportamento di questa giovane: forse cerca solo di stare lontana da qualcosa che le fa paura, forse è abituata a vivere più a fondo la sua identità nelle ore notturne. Forse la sua fuga è data anche dal non voler convivere con lo stato in cui si trova la sorella Eri. Domande a cui piano piano si cercherà di trovare risposte solo provando a immergersi nei suoi pensieri, provando a immergersi nel suo stato d’animo.
Domande a cui cerca di dare risposte anche il giovane jazzista, a cui Mari si confida, seppur cercando di non entrare più nel dettaglio dei suoi stati d’animo, nel suo desiderio di affetto. Perché sembra più volte di capire che quello che le manca sia un gesto di affetto. Affetto che anche il ragazzo sembra non aver mai ricevuto, da come racconta il rapporto che ha con i genitori, soprattutto con il padre, ma anche con le altre persone in generale.
Entrambi, a modo loro, si trovano invischiati in una storia di “violenza” avvenuta all’interno di un love hotel. All’interno di questa storia incontrano Kaoru, la manager di questo albergo dedicato agli innamorati, che, suo malgrado, si trova a prendere una decisione alquanto difficile, che la porta a mettere in gioco valori a cui ha sempre creduto: denunciare alle autorità la violenza subita da una escort da parte di un cliente, o divulgare la foto del cliente manesco ai protettori della ragazza, appartenenti a un clan cinese, uno di quei clan molto pericolosi. Quale sarà la sua decisione? Si pentirà, poi?
E, ancora, quali segreti nasconde il cliente che ha picchiato la ragazza? Perché si trova a lavorare ancora fino a quell’ora? A cosa sta lavorando? O, meglio sarebbe chiedersi, che genere di lavoro sta svolgendo in quelle ore notturne e cosa c’entra non lo stato che sta vivendo la giovane Eri, nella sua camera?
Altre domande sorgono spontanee osservando quanto vissuto dalla giovane Eri, la ragazza che si trova in uno stato semicomatoso, soprattutto si cerca di capire il motivo per cui lei, improvvisamente, abbia deciso di “dormire” senza una vera ragione, o anche chi è l’uomo che la osserva da quello schermo come se fosse in uno specchio, e cosa sta facendo con lei, che genere di esperimenti?
Un altro romanzo particolarmente intrigante, capace di “librare il lettore al di sopra della generale tristezza, nel quale l’autore riesce a captare le fosforescenze, in ogni luogo e in particolare nell’aura che avvolge le persone, di notte e nella comunanza degli esseri umani, essa raggiunge l’apice della generosità“, come recita la recensione del The New York Times. Altri aspetti che ci permettono di chiarire più a fondo il romanzo lo troviamo, come nel caso de La ragazza dello Sputnik, nello scoprire la presenza di personaggi medium e del concetto di altra parte.
Come in ogni romanzo murakiamiano, in After Dark il ruolo di medium viene ricoperto da ben tre personaggi, personaggi come Eri, Shirakawa e l’uomo senza volto che troviamo a sorvegliare la stanza di Eri, per capire come procede lo stato di sonno in cui la ragazza si trova. Perché questi tre personaggi sono riconosciuti come i medium? Che cosa li accomuna? Quali elementi magici vengono rappresentati in questi medium? Sicuramente una risposta l’ha data il professore Tsuge Teruhiko, nel suo saggio “I segreti di Murakami – vita e opere di uno degli scrittori più amati e misteriosi”, descrivendo la presenza di scene d’amore/sesso nei romanzi di Murakami, che per quanto riguarda questo romanzo dipinge quanto avvenuto nel love hotel con queste parole “in After Dark Shirakawa, un impiegato, picchia una prostituta cinese provocandole delle ferite al viso. Il suo volto viene ripreso dalle telecamere di sicurezza e questo atto di violenza va a intrecciarsi alla coscienza di una donna che sta dormendo da tutt’altra parte: un tale transfert rappresenta un fenomeno fuori dall’ordinario, pressoché irreale.” Anche questo potrebbe essere un elemento utile per spiegare perché questi tre personaggi sono riconosciuti come i principali medium della storia?
Per ciò che concerne la descrizione dell’altra parte, in After Dark questo luogo misterioso da cui potersi rifugiare o scappare, lo si trova, a differenza de La ragazza dello Sputnik, all’interno di un televisore, percepito come se fossimo testimoni di un evento all’interno di uno specchio. Un televisore che può essere rintracciato all’interno di uno specchio.
In un sogno, in un enigma. Vivere la notte.
Un labirinto di immagini che accompagnano il lettore in questo viaggio in attesa di un nuovo giorno, in attesa di risolvere gli enigmi che questa strana notte porta con se nei diversi personaggi.
“La notte è ancora lunga, e la solitudine sarà il nostro compagno di avventure. L’unico compagno in grado di capire i nostri sentimenti, le nostre emozioni.”
Written by Daniela Schirru